Non è un fantasy, e nemmeno fantascienza, anche se forse il genere che più gli è incline è il grottesco, il surreale. Stiamo parlando della riunione atta a stabilire il nuovo tasto del telecomando. L’Agcom infatti indetto una riunione al fine di trovare una soluzione tra le parti coinvolte e gli addetti ai lavori. Ma per capire bene di cosa stiamo parlando e cercare di rimuovere quella sensazione surreale che molti lettori probabilmente stanno provando, dobbiamo fare un passo indietro e procedere per ordine.

Il problema del digitale terrestre

Le smart tv sono device connessi a internet, e di conseguenza offrono un pacchetto di servizi che può benissimo fare a meno dei canali televisivi. Ciò significa che i telecomandi di queste tv non necessariamente hanno bisogno dei pulsanti dei numeri. Anzi, in teoria i produttori di questi device possono farne volentieri a meno, poiché dalle piattaforme streaming ricevono una percentuale, quindi conviene che gli utenti stiano molto più tempi connessi sulle piattaforme disponibili nello smart tv, anziché vedere la normale televisione con il digitale terrestre. Cosa succede però a questo punto? Succede che il digitale terrestre in questione viene eccessivamente penalizzato, e a quel punto si rischia che davvero gli utenti se lo dimentichino.

C’è un termine per indicare e riassumere quanto abbiamo sostanzialmente provato a spiegare, si chiama prominence, e si riferisce alla priorità data a un canale o a un altro sul telecomando della tv. Già a dicembre l’Agcom ha messo un punto importante sulla questione con la delibera 294/23/CONS. Ciò significa che a partire dalla metà del 2025 ci saranno dei parametri obbligatori contro i quali i produttori di smart tv e quindi di telecomandi, non potranno andare. Ed ecco quindi che viene convocato un tavolo tecnico proprio per discutere con i diretti interessati di tali parametri.

Nuovo tasto telecomando, il tavolo tecnico

Mentre gli italiani si lamentano dei bonus cancellati nel 2024, l’Agcom discute del nuovo tasto del telecomando da creare insieme agli addetti ai lavori.

Può sembrare paradossale, se non addirittura grottesco, ma in realtà abbiamo visto che gli interessi ci sono e quando si tratta di introiti economici la politica deve sempre cercare di trovare una soluzione, per quanto possa sembrare poco importante l’argomento trattato (ma naturalmente per le parti in causa è importante eccome). Ed ecco che quindi per l’8 febbraio prossimo, alle ore 10, con l’Autorità si incontreranno produttori di dispositivi, gestori e sviluppatori di interfacce utente, fornitori di servizi di media, associazioni di fornitori di servizi di media. Si attende la partecipazione di alcuni dei principali produttori di smart tv, come Samsung e Sony, giusto per citarne alcuni.

Non dovrebbero mancare inoltre anche rappresentanti di Amazon e Google, poiché entrambi offrono dispositivi per guardare le tv in streaming. Insomma, bandolo della matassa sarà trovare un nuovo tasto del telecomando che permetta di rispettare il digitale terrestre e non lo faccia finire nel dimenticatoio. Ad ogni buon conto, l’Agcom con l’ultima delibera ha già messo in chiaro quali saranno i parametri da seguire: il televisore deve essere dotato di almeno un telecomando con tastierino numero completo. Pigiando sui tasti numerici si dovrà sempre essere portato sul rispettivo canale tv, anche se stiamo vedendo un’app in streaming.

Dovrà inoltre essere presente sul telecomando un tasto che riporti immediatamente ai canali del digitale terrestre. Infine, tale tasto dovrà essere presente anche nella home dell’interfaccia della smart tv. La decisione su tale tasto dovrà essere presa entro l’8 maggio prossimo. I nuovi telecomandi con tasto specifico dovranno essere in vendita a partire dal 6 maggio 2025.

I punto chiave…

  • convocata una riunione per creare un nuovo tasto sul telecomando delle smart tv;
  • tale tasto deve servire per portare immediatamente la visione sui canali del digitale terrestre;
  • con l’avvento delle tv connesse, i canali televisivi tradizionali sono ormai diventati obsoleti.