Il caro bollette sembra dividere la Meloni e Salvini. E i temi su cui i due leader non sono concordi sono anche altri. La vittoria alle ultime elezioni politiche permetterà alla coalizione di centrodestra di tornare al governo a distanza di più di dieci anni dall’ultima volta, quando nel 2011 Silvio Berlusconi si dimise per lasciare la guida del Paese all’ex commissario europeo Mario Monti. In attesa di ricevere l’incarico di formare il nuovo governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il centrodestra si interroga sulla convivenza tra Giorgia Meloni, candidata in pectore per il ruolo di primo ministro, e Matteo Salvini, pronto a tornare al Viminale nelle vesti di ministro dell’Interno.

Perché, come è evidente dalle posizioni assunte dai due leader, la distanza su determinati temi è troppo grande per essere tenuta nascosta. E non è proprio un mistero.

I punti su cui Giorgia Meloni e Matteo Salvini non sono d’accordo

La prima questione che evidenzia le differenti vedute di Giorgia Meloni e Matteo Salvini riguarda il caro bollette. Come è noto, Salvini vorrebbe che l’Italia intervenisse a livello nazionale, con uno scostamento di bilancio pari a 30 miliardi di euro. La numero uno di Fratelli d’Italia è invece a favore di una soluzione a livello europeo. A questo proposito, la futura presidente del Consiglio ha criticato la Germania, che nei giorni scorsi ha annunciato un piano interno da 200 miliardi.

Un altro tema che trova distanti Meloni e Salvini ha come oggetto le sanzioni alla Russia. In campagna elettorale, il leader della Lega ha sollevato in più di un’occasione il dubbio sulla reale efficacia delle sanzioni ai danni della Federazione Russa. Anzi, ha attribuito alle sanzioni inferte al Paese di Vladimir Putin dall’Occidente la principale colpa dell’aumento delle bollette. Non sembra essere dello stesso avviso la leader della coalizione, che invece ha sostenuto come le sanzioni stiano avendo conseguenze disastrose sull’economia russa.

Anche le politiche migratorie li dividono

Il terzo punto su cui Giorgia Meloni e Matteo Salvini non si trovano d’accordo in vista del nuovo governo riguarda le politiche migratorie. Salvini non ha fatto mistero che, in previsione di un suo ritorno al Viminale, la sua volontà è ripristinare i decreti Sicurezza. Dall’altra parte, la Meloni ha invece sottolineato più volte la soluzione del blocco navale, inteso come missione a livello europeo.

Anche la flat tax rimane un argomento divisivo tra Fratelli d’Italia e Lega. Il numero uno del Carroccio è stato chiaro: vuole estendere la flat tax al 15% per tutti i lavoratori. Le candidata premier, invece, si è limitata ad appoggiare un’estensione della flat tax al 15% alle partite Iva che fatturano fino a 100.000 euro in un anno.