La revisione del Codice della Strada dal 2023 prende forma. Ormai l’obiettivo è chiaro. Inasprire le multe per limitare i morti sulle strade, togliere la patente a vita per chi guida sotto effetto di alcol e droga e un maggior controllo sui monopattini e la patente a punti. A giorni, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini incontrerà i ministri dell’Interno e dell’Istruzione per portare avanti le intenzioni del governo di rivedere il codice della strada, considerato ormai non aggiornato e quindi puntare sulle politiche di prevenzione.

 Infatti, nel rapporto Dekra, presentato pochi giorni fa in Senato, si legge che solo nei primi sei mesi del 2022, si sono verificati 81.437 incidenti in strada che hanno provato 1.450 vittime.

Nuovo Codice della Strada: come potrebbe cambiare dal 1 gennaio 2023

In particolare, Salvini punta ad inasprire le multe e le pene per chi guida sotto effetti di alcol e droga causando incidenti. Per questo pensa alla possibilità del ritiro a vita della patente. Se non a vita si pensa ad una sospensione di 10 anni. Sullo stesso tema della guida in stato di ebbrezza, Salvini ha paventato l’ipotesi di “un etilometro monouso” da portare sempre con sé. Chi guida e pensa di aver bevuto troppo, potrebbe così fare un autotest prima di mettersi al volante. Lo scopo è ridurre le possibilità di causare incidenti ed evitare di essere fermati e controllati. Se il test darà risultato positivo, infatti, il guidatore dovrebbe evitare di mettersi in marcia con l’auto.

Una novità assoluta riguarda i monopattini e l’idea non solo di introdurre una targa ma anche l’introduzione dell’obbligo di indossare il casco alla guida. Questi mezzi, infatti, sono sempre più diffusi in città, anche grazie ai sevizi sharing, ma serve una regola.

Norme più severe per i cellulari

Tra le ipotesi che potrebbero prendere vita dal 2023 in merito alla revisione del codice della strada, troviamo anche le norme più severe per chi guida con il cellulare in mano.

Insomma, le multe potrebbero diventare più salate per chi decide di mettersi alla guida con il cellulare senza usare il bluetooth. Mentre l’idea di calmierare l’importo delle multe in base al reddito proposta dal viceministro Bignami ha causato qualche polemica, Salvini pensa anche alla riforma del sistema della patente a punti.

In merito alle multe in base al reddito, come accennato non sono già mancate le polemiche. In altri paesi esteri è la normalità. Basti pensare a Germania, Danimarca, Svezia, Francia, Svizzera, Belgio e Finlandia, dove la sanzione è proporzionata alla ricchezza del soggetto. In Finlandia, ad esempio, la sanzione può arrivare a un sedicesimo del salario mensile. Secondo la classifica delle delle multe più alte del sito australiano Budget Direct, è emerso che un turista svedese, nel 2010 percorse la A12 tra Berna e Losanna a 290 Km all’ora e dovette pagare 677 mila euro di multa.

In Belgio, invece, un automobilista pagò 200 mila euro di multa nel 2019. Il motivo? Essere passato a 72 km/h davanti ad un autovelox, dove il limite era di 50 km/h.
Insomma, nessuna stranezza quando si parla di multe salate all’estero, rispetto alle nostre che tutto sommato sono nella norma. Tutti questi temi saranno affrontati nella discussione sul Codice della Strada il cui tavolo verrà convocato il 21 dicembre.