Nel 2023 con la revisione del codice della strada potrebbero cambiare molte cose. Se gli aumenti delle multe da gennaio sembrano scongiurate, il nuovo governo potrebbe invece cambiare le sanzioni e aumentarle in base al reddito. E non solo, Salvini ha ipotizzato anche il ritiro della patente a vita in alcuni casi. E’ stato il viceministro delle infrastrutture e trasporti Galeazzo Bignami, nel corso della presentazione del rapporto Dekra sulla sicurezza stradale, a specificare che il governo potrebbe cambiare le carte in tavola per quanto riguarda la proporzionalità tra il reddito e le sanzioni, proprio come avviene già in alcuni paesi come la Finlandia, dove il valore delle multe vengono calcolate in base alla ricchezza.

 Secondo Bignami:

“Se la sanzione ha evidentemente una natura anche afflittiva, una persona che ha un reddito più elevato può evidentemente essere afflitta da un punto di vista di contrasto ai fenomeni di sicurezza stradale con una sanzione più elevata”.

Multe codice della strada in base al reddito

In alcuni paesi come Francia, Svezia, Danimarca, Svizzera e Belgio, la sanzione è già proporzionata al portafoglio. In Uk, ad esempio, le multe sono suddivise in base alla gravità. Variano tra il 25% e il 175% del reddito settimanale di chi commette l’infrazione. E a seconda del tipo di infrazione fino ad un massimo di 2.500 sterline per chi commette infrazioni in autostrada. La necessità di aggiornare il codice della strada deriva anche dall’aumento degli incidenti stradali.

Secondo lo studio presentato ieri da Dekra, infatti, gli incidenti sono aumentati del 24,7%. Nei primi sei mesi del 2022 hanno perso la vita 1.450 persone a causa dei sinistri. E’ stato il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a spiegare che c’è la necessità di rivedere il codice della strada e ha parlato anche di tre possibili scenari.

Patente tolta a vita, ecco in quali casi

Si va dal ritiro della patente a vita per chi guida ubriaco o drogato, passando per regole più severe per i monopattini con l’obbligo del casco e targa.

Fino alla revisione del sistema della patente a punti. Secondo Salvini, il nostro Codice della Strada non è aggiornato, molto raramente capita di essere fermati per verificare se si sta guidando ubriachi. Il leader della Lega pensa che sia necessario intervenire sulle sanzioni in termini temporali. Quindi per chi si mette alla guida ubriaco o drogato la sospensione della patente per uno o due anni non basta, servirebbe la revoca a vita o almeno 10 anni.

Un altro sistema che potrebbe cambiare dal 2023 è quello del sistema a punti della patente. Tra le idee c’è quella di utilizzare una specie di etilometro all’interno delle vetture. Questo non farebbe accendere il motore se rileva che hai bevuto troppo. Un occhio di riguardo anche per chi abusa dell’uso del telefonino alla guida, considerato come un problema molto grande visto che distrae e causa gravi incidenti. Insomma, molto potrebbe cambiare con la possibile revisione del governo.