Viviamo in una società contraddistinta dal consumo che è l’elemento caratterizzante delle società capitalistiche. In esse il cittadino è valutato quasi del tutto dalla sua voglia di spendere e quando ciò avviene è come se si sottoscrivesse un contratto con il venditore. Tale patto, quindi, deve essere disciplinato da regole precise e proprio per questo entra in gioco il Codice del consumo che ha l’obiettivo di regolarlo. Più nel dettaglio esso è l’insieme delle norme grazie alle quali è possibile proteggere i diritti di particolari soggetti definiti come consumatori.

Tra le principali tutele ci sono ovviamente la garanzia e il diritto di recesso.

L’ultimo Consiglio dei ministri, intanto, ha approvato il Decreto Legislativo che introduce nuove importanti novità, ecco quali sono.

Codice del consumo: ecco le novità

Una direttiva europea del 2019 aveva come obiettivo quello di garantire la trasparenza per i consumatori e informazioni più chiare sui prezzi dei prodotti. Il Governo ha quindi recepito tali raccomandazioni introducendo delle novità al Codice del Consumo.

La prima riguarda i saldi o i prodotti in promozione: per questi è obbligatorio il doppio prezzo. Quello più basso e l’altro praticato nei trenta giorni precedenti. Fanno eccezione gli articoli presenti sul mercato da meno di trenta giorni, quelli alimentari deperibili e i prodotti agricoli.

Inoltre c’è una stretta sulle recensioni false e sulle pratiche scorrette. Tra queste ultime ora rientrano anche i casi in cui lo stesso prodotto è commercializzato in un altro stato Ue come identico anche se ha caratteristiche o composizioni diverse.

Come spiega Altroconsumo, tra le pratiche ingannevoli rientrano anche quelle della mancata indicazione degli annunci pubblicitari a pagamento per ottenere una classificazione migliore dei prodotti. Inoltre le recensioni false non soltanto sui portali ma anche sui social.

Infine c’è la stretta sul secondary ticketing ovvero sulla rivendita dei biglietti se essi sono acquistati con bot, strumenti automatizzati o altri sistemi.

E se non si rispettano le regole?

Sono previste delle sanzioni per chi non rispetta il Codice del Consumo. Se le infrazioni sono molto gravi, le autorità possono infliggere delle multe sul fatturato annuo del professionista di un importo massimo del 4% di quest’ultimo oppure fino due milioni. Tale caso si applica se le informazioni sul fatturato non disponibili.

Il consumatore, nel caso sia vittima di comportamenti scorretti da parte del venditore o di pubblicità ingannevole, può inviare una segnalazione gratuita all’Antitrust. Ciò mediante posta ordinaria tale indirizzo: “Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Piazza Giuseppe Verdi 6/A – 00198 Roma”. In alternativa, si potrà inviare anche una pec a [email protected] oppure compilare o inviare il modulo online che si troverà sul sito dell’Agcm.

[email protected]