La minaccia di una terza guerra mondiale nucleare fa paura ed è innegabile. Da quando è iniziata la guerra in Ucraina e l’attacco della Russia, le persone temono un’escalation del conflitto. Negli ultimi giorni la fuga dei russi chiamati alle armi ha riportato in auge uno scenario che sembrava scampato. Ormai siamo quasi abituati a vedere le immagini drammatiche in tv di ciò che sta accadendo in Ucraina ma in quanti possono accettare una guerra nucleare? Nessuno e la risposta sembra scontata.

Da quando Putin ha rinnovato la possibilità per Mosca di ricorrere alle armi nucleari, in tanti si stanno chiedendo cosa fare in caso di una disputa atomica. Che cosa succederebbe, insomma, se la Russia decidesse di usare le armi di distruzione più volte citate? Come proteggersi? I piani dei governi sembrano chiari. Si punta ai bunker antiatomici ma anche alla corsa per cercare le pillole allo iodio.

Cosa bisogna fare se scatta una guerra nucleare

Uno studio pubblicato su Royal Society ha messo in luce che, nel caso in cui la Russia sganciasse una bomba a bassa resa, a salvarsi potrebbero essere 100mila persone, a patto di seguire il Piano Nazionale delle misure protettive contro le emergenze radiologiche del governo. Molto dipende anche dai livelli di gravità. Immaginiamo una bomba che può avere effetti fino a 200 km dai confini. In questo caso, scatterebbe l’invito a chiudersi in casa e prendere le pillole di iodio. Una distanza tra 200 e 1000 km comporterebbe controlli sulla filiera agroalimentare, quindi su verdura e latte.
A preoccupare maggiormente è sicuramente il primo scenario.

In questo caso, l’invito è chiudersi in casa con porte e finestre sbarrate e con i sistemi condizionamento spenti. Almeno per il tempo necessario a evitare l’inalazione del materiale radioattivo. La popolazione sarà invitata a tenersi aggiornata in tempo reale sulla situazione.

E in alcuni casi potrebbero scattare anche blocchi ad alcuni alimenti come verdure, latte e carne.

Dove sono alcuni dei famosi bunker sotterranei

La paura di una terza guerra mondiale nucleare, ha persino fatto volare la richiesta di bunker sotterranei per chi può permettersi delle piccole case di lusso sottoterra. In Italia, ci sono dei bunker sotterranei sparsi, soprattutto in Lazio e Campania, come il rifugio antiaereo di Villa Ada a Roma o quello al parco di Villa Torlonia. Alcuni rifugi antiaerei si trovano anche in Piemonte, a Milano e nella Val di Non. Gli scenari citati, il rischio di doversi chiudere a casa, fare uso di pillole allo iodio o addirittura cercare rifugi antiaerei per scappare dalle bombe, rappresentano uno scenario al momento lontano. Ma è bastato il nuovo annuncio di Putin per far tremare di nuovo tutti quanti e riaccendere i dubbi.