Legambiente ha reso nota la nuova classifica delle regioni d’Italia con più reati ambientali mediante la pubblicazione del report Mare Monstrum. Da quest’ultimo si evince che gli illeciti accertati nel 2022 lungo le coste italiane sono addirittura 19530. Essi riguardano il cemento illegale, l’inquinamento e la maldepurazione, il mare violato e la pesca di frodo. I reati ambientali sono gravissimi. Minacciano, infatti, la sopravvivenza stessa del nostro pianeta, mettono a rischio la salute umana e la biodiversità, e hanno conseguenze sociali ed economiche considerevoli.

Sarebbe fondamentale, dunque, che si affrontassero questi problemi con azioni concrete e politiche sostenibili per proteggere l’ambiente e garantire un futuro migliore per le generazioni presenti e future.

Il Report di Mare Monstrum

Sono tre i punti (cemento, inquinamento e pesca di frodo) sui quali si è focalizzato il nuovo report di Legambiente 2023 dopo quello sulle città più inquinate d’Italia.

Da esso si evince che è cresciuto l’impatto dell’illegalità ambientale lungo le coste e i mari italiani. Allo stesso tempo, però, è aumentato il controllo da parte delle forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto.

Il report ha svelato che nel 2022 i reati ambientali compiuti sono stati 19530 con un incremento del 3,2% rispetto al 2021. Gli illeciti amministrativi, invece, sono stati 44444 con un aumento del 13,1%.

Il dato triste è che il ciclo illegale del cemento ha rappresentato da solo il 52,9% dei reati (10337) seguito dal mare inquinato (4730 illeciti penali) e dalla pesca di frodo con 3839 reati.

Mare violato, cemento illegale e pesca di frodo: classifica 2023 Legambiente delle regioni con più reati ambientali

Dalla classifica delle regioni con più reati ambientali diramata da Legambiente  per il mare violato troviamo al primo posto la Campania. I principali reati sono il ciclo illegale dei rifiuti e mare inquinato nelle regioni costiere (24,2%), pesca di frodo (19,7%), illegalità nel ciclo del cemento nelle regioni costiere (59,2%) e violazione del Codice di navigazione e nautica da diporto, anche in aree protette (3,2%).

Seguono la Puglia, la Sicilia, il Lazio, la Calabria, la Toscana, l’Emilia Romagna, la Liguria, l’Abruzzo e il Veneto.

Per il ciclo illegale del cemento nelle regioni costiere, al primo posto c’è sempre la Campania seguita dalla Puglia, Sicilia, Toscana, Calabria, Lazio, Veneto, Abruzzo, Emilia Romagna e Basilicata.

C’è anche un triste primato che si evince dal report di Legambiente ovvero quello del mare più inquinato d’Italia. La classifica vede al primo posto sempre la Campania seguita dalla Puglia, dal Lazio, dalla Calabria, dalla Sicilia, dall’Emilia Romagna, dalla Toscana, dall’Abruzzo, dalla Liguria e dalle Marche.

E ancora, per i prodotti ittici sequestrati in Italia nel 2022 al primo posto c’è la Sicilia seguita da Puglia, Liguria, Veneto, Toscana, Calabria, Lazio, Campania, Emilia Romagna e Abruzzo.

Infine, la classifica della pesca di frodo nelle regioni costiere nel 2022 vede al comando la Sicilia seguita da Puglia, Liguria, Lazio, Campania, Toscana, Calabria, Emilia Romagna, Sardegna e Abruzzo.

Dulcis in fundo, c’è quella delle violazioni del Codice della navigazione e nautica da diporto, anche in aree protette nella quale primeggia il Lazio seguito da Sicilia, Puglia, Campania, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Sardegna, Calabria e Abruzzo.

In sintesi…

1. Legambiente ha diramato la nuova classifica delle regioni che hanno commesso più reati ambientali nel 2022
2. Gli illeciti considerati sono il mare violato, il cemento illegale e la pesca di frodo
3. Nella lista delle regioni con più illeciti per mare inquinato ci sono Campania, Puglia e Sicilia. Per il ciclo illegale del cemento nelle regioni costiere c’è la Campania seguita dalla Puglia e Sicilia mentre per la pesca di frodo nelle regioni costiere c’è la Sicilia, la Puglia e Liguria.

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