Arriva il nuovo rapporto di Legambiente “Mal’aria” che ci dice quali sono le città più inquinate d’Italia.

Un dato che desta preoccupazione è che i livelli di smog sono ancora alti e molto lontani dai limiti previsti dall’Unione Europea per il 2030. Legambiente spiega che se già ci trovassimo in tale anno, sarebbero ben 72 le città italiane a non rispettare questi requisiti e non è una buona notizia.

Ogni anno, nel nostro paese, sono più di cinquantaduemila i decessi causati dall’inquinamento e l’emergenza per lo smog è diventato un problema sempre più serio.

Ci sono giorni, infatti, denunciano i cittadini, in cui si fa fatica a respirare e non si vede l’azzurro del cielo. L’Italia è infatti il primo paese in Europa per morti (80 mila prematuri l’anno) e tali decessi si possono attribuire proprio all’inquinamento.

Bandiera nera per Milano e Torino

Dall’ultimo rapporto di Legambiente si evince che delle 95 città monitorate sono 29 quelle che hanno superato gli attuali limiti normativi. Parliamo dello sforamento di Pm10 per 35 giorni all’anno con una media al giorno più alta di 50 microgrammi al metro cubo.

Le città più inquinate d’Italia, quindi, sono Torino con 98 giorni di sforamento seguita da Milano con 84. C’è poi Asti con 79 giorni, Modena con 75 e infine Padova e Venezia con 70. Le città appena indicate hanno doppiato addirittura il numero di sforamento consentito.

Devono lavorare di più per adeguarsi ai nuovi target 20 ovvero 20 µg/mc da non superare per il PM10, 10 µg/mc per il PM2.5, 20 µg/mc per l’NO2 divere città.

Per il Pm10 a Milano e Torino la riduzione deve essere del 43%, a Cremona del 42%, a Andria del 41% e Alessandria del 40%.

Per il Pm2.5, la riduzione necessaria per Monza è del 60%, per Milano, Vicenza e Padova del 57% e per Bergamo, Torino e Alessandria del 55%.

I

nfine per l’No2 la riduzione a Milano deve essere del 47%, a Torino del 46%, a Palermo del 44%, a Como del 43% e a Catania del 41%.

Bisogna invertire la rotta

Sono ancora troppe le città più inquinate d’Italia e se non ci sarà un cambio di rotta continueranno a esserci problemi per la salute.

Alessandro Miani, il presidente di Sima, spiega infatti che gli effetti diretti dell’inquinamento sulla salute dell’individuo interessano diversi organi e apparati.

La prima causa di morte nel nostro paese sono le patologie dell’apparato cardiovascolare seguite da quelle dell’apparato respiratorio. In più gli effetti indiretti dell’inquinamento portano al +14% di aumento dell’incidenza dei tumori.

Non si può più aspettare, è necessario adesso ridurre in modo drastico le sorgenti principali che emettono l’inquinamento atmosferico. La Sima, per far sì che ciò avvenga, ha chiesto al Governo di lanciare degli incentivi per gli edifici urbani affinché vengano effettuati degli interventi su superfici murarie e vetrarie con “coating” fotocatalitico al biossido di titanio a base etanolo. Secondo gli studi, infatti, sarebbe in grado di ridurre l’inquinamento atmosferico.

Diceva un detto dei Nativi Americani: “Quando avranno inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero, cacciato l’ultimo bisonte, pescato l’ultimo pesce, solo allora si accorgeranno che non si può mangiare il denaro”.

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