Un’eccezione, un caso isolato, un evento senza precedenti simili. Il lutto nazionale a Berlusconi non è passato inosservato, e molti si sono chiesti per quale motivo sia stato proclamato tale evento nel nostro paese, visto che non ci sono precedenti diretti. È la prima volta infatti che un ex premier, che non è stato anche capo del Quirinale, viene omaggiato con tale celebrazione.

Non mancano le polemiche

I detrattori hanno subito attaccato i social per sfogare quella che secondo loro sarebbe una prassi inusuale, quindi contestabile.

Per quale motivo solo Silvio Berlusconi, in qualità di ex premier, ha ricevuto la celebrazione del lutto nazionale? A valutarne l’opportunità di volta in volta è la Presidenza del Consiglio dei Ministri. A favore di tale valutazione dobbiamo fare una sorta di riflessione, ossia il fatto che il Cavaliere abbia rappresentato più di alti premier un pezzo di storia del paese. Solo così infatti si spiega il motivo di tale proclamazione. Berlusconi è stato quattro volte presidente del Consiglio (1994-1995, 2001-2005, 2005-2006, 2008-2011). È stato quindi il primo ministro che più di tutti ha seduto a Palazzo Chigi da quando l’Italia è una Repubblica.

Per molti però questa motivazione potrebbe non bastare, ecco perché sul web e sui social non mancano parole di indignazione da parte di coloro che trovano immotivata tale scelta. Come dicevamo infatti, nessun premier è stato mai accolto ai funerali di stato con il lutto nazionale. Si tratta infatti di un riconoscimento dato solo a due precedenti premier, parliamo di Giovanni Leone e Carlo Azeglio Ciampi, i quali però erano stati anche presidenti della Repubblica, ed era per questa loro carica che furono omaggiati con il lutto nazionale. Insomma, si tratta di una vera e propria eccezione, un caso nuovo da parte del Consiglio dei Ministri, che non ha precedenti diretti.

Lutto Nazionale Berlusconi, gli altri casi in Italia

Quali sono quindi gli altri casi in cui in Italia è stato proclamato il lutto nazionale? Oltre ai già citati Leone e Ciampi, si tratta di un evento che è stato riconosciuto a papi e a vittime di disastri naturali.

Ad esempio, l’ultimo era stato proclamato proprio pochi giorni fa, il 24 maggio in occasione dell’alluvione in Emilia Romagna. Nel 2018, precisamente il 18 agosto, era stata presa la medesima decisione per le vittime del Ponte Morandi. Nel 2016 invece erano stati ricordati con tale riconoscimento le vittime del terremoto nel Centro Italia. Ancora più indietro, nel 2012, stessa tragedia ma in Emilia, e anche in quel caso fu proclamato il lutto nazionale. Come dimenticare poi la strage di Nassiriya? Il 18 novembre 2003 furono riconosciute con funerali di stato e lutto nazionale.

Insomma, questi gli eventi tipici che portano alla proclamazione del lutto nazionale. Rientrano in questo riconoscimento però anche i decessi di importanti papi della storia italiana. Nel 1958 per Pio XII, nel 1963 per Giovanni XXIII, nel 1978 per Paolo VI e nel 2005 per Giovanni Paolo II. Questi dunque i casi in cui in Italia si è verificata questa grande celebrazione. Ma cosa dice la circolare? Come detto, il lutto nazionale per Berlusconi ha fatto storcere il naso a molti, soprattutto ai suoi detrattori, ovviamente. A quanto pare, anche nella morte il Cavaliere è riuscito a dividere il paese. C’è comunque da precisare che nella circolare è semplicemente espresso che tale proclamazione viene dichiarata secondo le modalità e i contenuti indicati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. La decisione è quindi emendata direttamente a tale organi, senza ulteriori informazioni o limiti.

Riassumendo…

  • Il lutto nazionale a Berlusconi ha diviso il paese, non tutti sono d’accordo;
  • è la prima volta che un ex premier viene celebrato con tale riconoscimento;
  • in passato solo papi e Presidenti della Repubblica avevano ricevuto il lutto nazionale, oltre che le vittime di stragi naturali.