È ancora allarme per il long covid, anche con la variante Omicron. L’ultimo bollettino ha segnato quasi 43mila casi, ma calano i ricoveri. Nonostante tutto, il virus continua a circolare e con esso il long covid, quella fastidiosa sindrome che colpisce i guariti dal covid a distanza di mesi dalla guarigione. Alcuni sintomi, oltretutto, risultano molto debilitanti, come hanno dimostrato alcuni studi recenti.
Long covid e variante Omicron, i sintomi fastidiosi che durano anche due anni
Secondo una ricerca pubblicata su The Lancet Respiratory Medicine e coordinata dal China-Japan Friendship Hospital, dopo due anni dalla guarigione, molti pazienti continuano a manifestare dei sintomi anche molto fastidiosi del long covid.
Dopo 24 mesi dal ricovero, infatti, il 55% dei pazienti ha accusato sintomi come affaticamento e debolezza muscolare, disturbi del sonno, scarsa qualità di vita in generale e bassa capacità di esercizio fisico.
Maggiori rischi di presentare anomalie nella coagulazione del sangue e trombosi
Inoltre, secondo uno studio pubblicato su “Blood Advances” da scienziati del Dipartimento di ematologia dell’University College London Hospital, le persone che si sono ammalate di covid e sono guarite corrono maggiori rischi di presentare anomalie nella coagulazione del sangue e conseguenti trombosi, sopratutto nei pazienti che mostrano delle difficoltà con l’esercizio fisico a più di 12 settimane dopo l’infezione da Covid.
Come ha spiegato uno degli autori dello studio:
“Questo ha fornito nuove importanti informazioni sui potenziali meccanismi alla base degli effetti a lungo termine dell’infezione da Covid. Per definizione, questa sindrome si verifica quando si manifestano sintomi correlati al Covid molto tempo dopo l’inizio dell’infezione che non possiamo attribuire a nessun’altra causa o diagnosi”
Altri sintomi comuni del long covid, includono affaticamento, dolore toracico, mancanza di respiro e confusione.