Nuove polemiche nel mondo della scuola. Stavolta è un caso specifico a fare parlare i media, si tratta del liceo Salvemini di Bari, nel quale la Preside ha introdotto delle regole di tipo militare per gli alunni. A quanto pare, in questo istituto non sono i professori a raggiungere in aula gli alunni, ma sono questi ultimi a cambiare aula a seconda della lezione da svolgere. E nel farlo devono seguire delle regole ferree che nemmeno in caserma…

Quando la scuola diventa una caserma

Molti stanno storcendo il naso di fronte alle regole ferree introdotte dal liceo Salvemini di Bari.

Altri invece condividono la decisione, visto che la scuola, oltre che luogo di apprendimento e cultura, è anche luogo di disciplina e senso civico. Ma cosa è successo precisamente nell’istituto pugliese? Forse le nuove regole introdotte sono un tantino esagerate? Come dicevamo, in questa scuola gli alunni devono cambiare aula tra una lezione e l’altra. L’inizio anno ha infatti introdotto in tale istituto le aule dipartimentali. Ciò significa che gli studenti devono raggiungere una nuova aula a inizio di ogni lezione. Naturalmente, questo comporta un certo disordine, visto che circa 20 studenti ogni volta devono spostarsi da un punto all’altro della scuola. Farlo senza una certa organizzazione potrebbe effettivamente creare il caos, soprattutto se tale cambio d’aula coincide con quello fatto da altre sezioni.

Per tale motivo la dirigente scolastica Tina Gesmundo ha dato regole precise su come tale spostamento deve avvenire all’interno del liceo Salvemini di Bari. Ecco di quali si tratta: i ragazzi devono raggiungere la nuova aula in 4 minuti massimo. Vietato fare deviazioni al baro in bagno. Nel comunicato inoltre si legge: “i corridoi devono essere percorsi camminando a destra e favorendo il flusso nei due sensi di marcia”; “gli studenti devono muoversi in silenzio e correttamente per gruppi classe, possibilmente in fila indiana”; se due gruppi si incrociano “la classe rispetta la precedenza a destra senza mai dividere i gruppi classe in transito”.

Insomma, regole ferree che qualcuno ha paragonato a quelle delle caserme militari. E forse il paragone non è così azzardato.

Liceo Salvemini di Bari, scatta la polemica

Non è la prima volta quest’anno che il mondo della scuola finisce per attirare l’attenzione tra le polemiche. Si era parlato di scuola a ottobre, ma poi la cosa è finita nuovamente nel dimenticatoi. Ora spunta il caso a Bari. Non sono solo i media a storcere il naso verso questo regolamento imposto dal liceo Salvemini di Bari ai suoi studenti. Ad occuparsi del caso è infatti anche la Cgil di Bari, la quale, insieme alla Flc Cgil e all’Uds provinciali, ha chiesto un incontro urgente con la dirigente scolastica per avere chiarimenti sulla quesitone. La Preside si dice aperta all’incontro, ma allo stesso tempo afferma che si trova vittima di un attacco pretestuoso:

“Sono serena e tranquilla, stiamo lavorando per fare la didattica disciplinare come fanno altre 200 scuole in Italia, fra le quali circa 150 licei. Questo regolamento regola L’afflusso di 1.070 ragazzi che si spostano da una classe all’altra. Per redigerlo mi sono ispirata ai licei Kennedy e Newton di Roma ed è identico a quello di tutte le altre scuole che applicano questo tipo di didattica. Non c’è nulla di poco trasparente”.

I punti chiave…

  • il Liceo Salvemini obbliga gli alunni a cambiare aula in 4 minuti e senza poter andare in bagno durante il cambio;
  • scatta la polemica sulla dirigente scolastica;
  • la Cgil di Bari chiede un incontro urgente per chiarire la situazione.