Ci risiamo, il nuovo anno di studi è ormai alle porte, anzi in alcune zone del paese è già iniziato. Torna puntuale come sempre l’incubo dei libri scolastici digitali, ossia le versioni per computer dei testi di scuola che i ragazzi dovranno seguire durante questa annata. I poveri genitori sanno bene di cosa stiamo parlando, ossia di un problema che ormai è diventato cronico per le case editrici e che potrebbe essere risolto facilmente con dei semplici PDF.

Un problema ormai conclamato

Tra pochi giorni si riparte, inizia l’anno scolastico 2023/24.

In realtà, in alcune regioni inizia proprio oggi 8 settembre, mentre nella provincia autonoma di Bolzano è partito il 5 settembre. Ad ogni modo, il calendario scuola non è l’argomento del giorno, bensì i libri scolastici digitali. Stiamo parlando delle versioni alternative a quelli cartacei che le case editrici offrono a coloro che hanno acquistato il libro. Ormai i genitori dei ragazzi sanno bene di cosa stiamo parlando, visto che puntualmente questa questione si trasforma in un vero e proprio incubo. Queste versioni digitali dei libri infatti sono pesanti, non gestibili sui vari dispositivi, sviluppate male e non standard, ossia non compatibili con tutte le piattaforme delle case editrici. Cosa che spesso costringe i genitori a dover fare un nuovo account per ogni piattaforma, o quasi.

E dire che c’era stata l’opportunità di rendere le cose più semplici. Con Zaino Digitale, ad esempio, si era trovato il modo di aggregare le varie piattaforme dentro un unico sito, così da facilitare interoperabilità dei vari account. Non tutte le case editrici aderiscono all’iniziativa, però, quindi l’aggregatore non può svolgere pienamente il suo lavoro. Per non parlare poi dei problemi di registrazione con account doppi e libri registrati e attivati su account sbagliati. Quando si verificano poi questi casi, in pratica il libro scolastico digitale è andato perso, perché non c’è alcun modo di recuperarlo.

E che dire poi di quelle case editrici che invece del codice da sbloccare offrono il DVD-ROM? Siamo alla preistoria e purtroppo in questi casi non c’è nulla da fare. Parliamo infatti di un dispositivo ormai obsoleto e l’unico modo per leggerlo sarebbe quello di acquistare un lettore (sperando che il DVD-ROM non necessiti anche di un sistema operativo antico, tipo Windows XP).

Libri scolastici digitali, l’incubo ritorna puntuale ogni anno

In molte scuole gli studenti studiano con l’ausilio di dispositivi elettronici, come tablet o eBook Reader. Questi device consentono di alleggerire lo zaino, poiché appunto l’obiettivo principale di questi libri scolastici digitali è proprio quello di consentirci di portare meno libri cartacei in spalla, oltre che offrire un certo grado di interattività con i contenuti di testo. Purtroppo, molti dispositivi sono inutilizzabili, poiché le case editrici si ostinano a utilizzare formati non univoci ed estremamente problematici. Perché non fare dei semplici PDF? La risposta delle case editrici è semplice: per scoraggiare la pirateria. Secondo loro infatti i PDF sarebbero facili da piratare, e quindi si inventano di volta in volta stratagemmi complicati per scoraggiare i truffatori, ma allo stesso tempo avvilire i genitori.

In realtà, quello che il PDF favorirebbe la pirateria, è un falso storico. Innanzitutto, perché è possibile creare pirateria anche con gli attuali libri scolastici digitali. C’è inoltre d dire che ciò non avviene è semplicemente perché questo non è un mercato che i cybercriminali reputano invitante. Ma cosa fare dunque per ovviare a questo periodico problema? Probabilmente, ci vorrà l’intervento del Ministero della Pubblica Istruzione per archiviare una volta per tutela problematica legata ai libri scolastici digitali. I genitori si auspicano che il Ministero obblighi prima o poi le case editrici ad adottare un formato standard, così da non farli impazzire con le varie piattaforme disponibili e i conseguenti molteplici account da creare per leggerne i contenuti.

In sintesi…

  • le cade editrici si ostinano a fornire copie digitali in formati differenti;
  • in alcuni casi ci sono versioni obsolete, come addirittura DVD-ROM ormai inutilizzabili;
  • forse dovrebbe essere l’ente ministeriale a regolamentare la cosa ed evitare mal di testa ai genitori.