Sono sempre di più le aziende, soprattutto all’estero, che stanno prendendo posizione contro i no-vax. In Italia e in altri paesi per lavorare è necessario avere il Green Pass o vige l’obbligo per alcune categorie come gli over 50, i docenti, i sanitari e le forze dell’ordine. Vediamo quali sono e come vogliono agire contro chi non vuole immunizzarsi.

Le aziende contro i no-vax: la nota banca americana licenzia chi non si vaccina

Negli Usa i lavoratori devono vaccinarsi per potersi recare al lavoro, molte aziende importanti hanno preso l’iniziativa come la banca di Wall Street Citigroup, dove i dipendenti senza vaccino rischiano il licenziamento.

Il noto gruppo ha il pugno duro. I dipendenti hanno tempo fino al 14 gennaio per vaccinarsi, in seguito saranno messi in congedo non retribuito e licenziati a fine mese, tranne nel caso del possesso di un’esenzione. Altre note banche come Goldman Sachs, Morgan Stanley e JPMorgan, hanno preso provvedimenti meno duri, come lo smart working per no-vax ma non è detto che con un peggioramento della situazione le cose non possano cambiare. Anche la compagnia aerea United Airlines a settembre aveva licenziato quasi 600 persone che non volevano vaccinarsi, e tutt’ora sta portando avanti la stessa politica. I dipendenti devono essere vaccinati.

Cosa fanno Google e Ikea

Google, invece, sta contattando i dipendenti no-vax per farli immunizzare. In caso contrario dal 18 gennaio saranno messi in aspettativa pagata per 30 giorni. A cui seguiranno sei mesi di congedo senza retribuzione e il licenziamento.
Ikea, invece, nel Regno Unito, dove conta 100mila dipendenti, ha deciso che darà a quelli non vaccinati l’indennità minima legale di malattia in isolamento dopo un contatto con un positivo mentre solo i vaccinati o esenti saranno pagati in toto.

Vedi anche: Lavoro da sogno: le aziende che ti pagano per andare in vacanza e quanto si guadagna