Non tutte le università sono uguali. Alcune sembrano procedere in modo più scorrevole di altre, altre hanno più studenti fuori corso e voti più bassi. A dirlo è un report di Skuola.net che ha analizzato alcuni parametri relativi ai laureati inseriti nell’ultimo rapporto Almalaurea. L’indagine rivela che solo 6 giovani su 10 finiscono gli studi nei tempi preventivati e molti vanno fuori corso. Ci sono poi anche alcune università che fanno penare maggiormente gli studenti. Basti pensare a Architettura, Informatica, Agraria e Veterinaria.

I dati parlano molto chiaro.

Lauree da incubo: ecco quelle dove ci sono più fuori corso

Tra quelle università dove una percentuale bassa riesce a finire gli studi in tempo ci sono Architettura e Ingegneria Civile. Il 42,9% riesce a laurearsi in tre anni, tutti gli altri no.
Non va meglio neppure agli studenti iscritti ai corsi di primo livello di Informatica e Tecnologie ICT. In questo caso solo il 48,8% dei laureati lo fa nei tempi previsti. Una percentuale di poco maggiore per quanto riguarda gli studenti del settore Agrario-Forestale o Veterinario, che arrivano al 50,4%.

Dall’altra parte ci sono quei corsi di laurea, e non parliamo di università migliori del mondo, per cui si fa indubbiamente meno fatica. Basti pensare a Psicologia, dove il 73% dei laureati sono regolari, Scienze motorie e sportive, con il 72,8% e il settore Medico-Sanitario e Farmaceutico con il 72%.
Un’altra variabile considerata è la media dei voti durante il percorso. Infatti, in alcune facoltà i professori sono di manica larga rispetto ad altri più esigenti. Il report rivela che la media dei voti è di 25,9. La forbice poi si allarga o si restringe in base al corso di laurea. Si va da una media di 25 per Ingegneria Industriale o dell’Informazione a 27,5 dell’ambito letterario umanistico. La media di 25,1 o 25,2 si nota anche nella facoltà di Economia, Informatica e Tecnologie ICT, Scienze Motorie e Sportive (25,4).

I voti medi

Il report rivela anche che per le lauree di 5 anni è ancora più facile andare fuori corso. Basti pensare ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico, come ad esempio Medicina o Giurisprudenza, dove la carriera universitaria e i voti hanno un peso dall’inizio, rispetto a chi si laurea alla triennale e poi archivia il percorso per iniziarne un altro di due anni. In tal caso solo il 51,7% finisce nei tempi. Emblematico è il caso di Architettura e Ingegneria Edile: meno di un quarto degli iscritti, dove solo il 24% finisce gli studi integrati.

O ancora gli studenti in Conservazione e restauro dei Beni culturali e in Medicina Veterinaria, dove la quota degli studenti in corso è al 40,3%. Invece gli studenti di Scienze della formazione primaria che finiscono in tempo sono il 78% dei casi, così come quelli di Odontoiatria e Protesi dentaria.
Per quanto riguarda i voti, invece, le magistrali a ciclo unico registrano medie più elevate delle triennali. La media, in questo caso, è 26,7, che poi varia in base ai corsi: Farmacia e Farmacia Industriale (25,5), Giurisprudenza (26,3), Medicina Veterinaria (26,3) e Conservazione e restauro dei Beni Culturali (28).

Riassumendo

  • Non tutte le facoltà universitarie sono uguali. Alcune fanno penare di più gli studenti.
  • Lo svela un report di Skuola.net basato sui dati di Almalaurea
  • Si nota anche la differenza tra corsi di tre anni e le magistrali.