La guerra in Ucraina rischia di creare una crisi senza precedenti e di grandi dimensioni. A partire dalla crisi del grano, di cui le forniture sono a rischio soprattutto nei paesi poveri. Nei porti sono bloccati quintali di cereali che rischiano di andare a male. Ma a preoccupare di più è anche la guerra del gas. La Russia ha deciso di tagliare le forniture del gas all’Italia e le conseguenze possono essere davvero serie.

La guerra del gas terrorizza l’Italia: in arrivo razionamenti?

Il timore maggiore, è che Putin arrivi a bloccare totalmente le forniture.

Le minacce ai paesi europei per far pressione ai leader politici creano un certo allarmismo soprattutto in vista dell’inverno. Uno scenario ben descritto anche dal direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), Faith Birol, in un’intervista al Financial Times:

“L’Europa dovrebbe essere pronta nel caso in cui il flusso il gas russo fosse completamente interrotto. Più ci avviciniamo all’inverno, “più comprendiamo le intenzioni della Russia”.

Secondo Birol, i tagli al gas sono orientati ad evitare che l’Europa riempia i depositi con gli stoccaggi e Mosca potrebbe arrivare a chiudere del tutto i rubinetti. Draghi starebbe quindi pensando a delle misure importanti, senza escludere il ricorso ai razionamenti. Il governo si è mosso per trovare accordi alternativi con altri paesi e ha cercato di promuovere nuovi investimenti sulle energie rinnovabili per ridurre la dipendenza dal gas russo. Ora Draghi vorrebbe anche imporre un tetto al prezzo del gas russo per ridurre i flussi finanziari verso Mosca e per bloccare la corsa al rialzo delle quotazioni.

Cosa si potrebbe fare per evitare un peggioramento

La Germania è il paese più a rischio approvvigionamenti, ed è per questo che il governo tedesco si prepara a dichiarare il livello di allarme del piano nazionale di emergenza gas.


Secondo Birol: “Penso che ci saranno misure sempre maggiori e profonde sulla domanda, da parte dei governi, con l’avvicinarsi dell’inverno”. Per evitare che la situazione peggiori si dovrebbe ritardare la chiusura delle centrali nucleari, avviare i razionamenti in caso di ulteriori tagli e puntare concretamente sulla transizione ecologica.