Arriva la classifica dei rincari 2022 stilata dalla Coldiretti sui dati Istat dell’inflazione a marzo. Purtroppo con la guerra i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati di parecchio e ciò colpisce molto i bilanci delle famiglie. Soprattutto quei 5,6 milioni di italiani che si trovano in povertà assoluta. Ecco allora quali sono i prodotti che hanno subito più aumenti.

Classifica 2022 dei rincari stilata dalla Coldiretti

La Coldiretti in uno studio ha stilato una lista dei prodotti che più sono aumentati sulla base delle rilevazioni Istat di marzo 2022.

In cima ci sono gli oli di semi e quindi girasole, mais e altri del 23,3%. Il motivo è la guerra in Ucraina dato che tale paese è uno dei principali produttori ed ha dovuto interrompere le spedizioni. Ci sono poi le verdure fresche con un aumento del 17,8% seguite dal burro con un aumento del 17,4%. Seguono la pasta con aumento del 13%, i frutti di mare con un +10,8%, la farina con un +10%, la carne di pollo con un +8,4%, la frutta fresca con un +8,1%, il pesce fresco con un +7,6%, i gelati con un +6,2% e il pane con un +5,8%.
La situazione è critica non soltanto per le famiglie ma anche per tutta la filiera agroalimentare, spiega la Coldiretti. I compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori, infatti, non coprono più nemmeno i costi di produzione. Per questo 1 azienda agricola su 10 rischia la chiusura o di lavorare in una condizione di reddito negativo. I prezzi dei mangimi per gli animali (+129%), i concimi (+90%), gli imballaggi sono alle stelle e stanno mettendo seriamente in crisi le imprese agricole. I più penalizzati dagli aumenti sono i coltivatori di cereali, del mais, del grano ma anche quelli che producono piante e fiori, verdura, ortaggi ed anche le stalle da latte. Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, comunica che il governo deve intervenire subito per calmierare i prezzi dell’energia e quelli di produzione.
Sottolinea inoltre che “occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni“.
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