Dalla fine di novembre, alcune regioni rischiano seriamente di finire in zona gialla. In base ai nuovi parametri, infatti, per passare in fascia gialla l’incidenza dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti deve essere di almeno 50 casi, il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti ordinari deve superare il 15% e nelle terapie intensive il 10%.

Le regioni a rischio zona gialla e arancione in futuro

Secondo i dati Agenas, attualmente sono Friuli-Venezia Giulia e la provincia autonoma di Bolzano a rischiare a breve la zona gialla, forse già dal 22 novembre mentre altre regioni a rischio come Veneto, Abruzzo, Liguria, Marche, Lazio e Calabria, per adesso non sembrano tra quelle che potrebbero vedere il passaggio a novembre ma almeno tra due settimane.

In linea generica quasi tutte le regioni presentano parametri in peggioramento e il timore che i dati possano peggiorare anche a dicembre, sotto le feste, è concreta. Addirittura la paura è di finire in zona arancione con tutte le conseguenze del caso. Tutti i governatori, in particolare Giovanni Toti, Alberto Cirio, Attilio Fontana e Roberto Occhiuto sono concordi nel ritenere giusto che in zona arancione solo i non vaccinati dovranno essere sottoposti a restrizioni.

Le regole in zona gialla

Ma che cosa cambia in zona gialla? Prima di tutto tornano obbligatorie le mascherine all’aperto ma sono previste anche minori capienze per cinema, teatri e stadi, sale da concerto, musei, ristoranti al chiuso a pranzo e cena, palestre, terme, parchi divertimento, sale gioco e concorsi pubblici, il limite del tavolo a 4 al ristorante e le discoteche chiuse. Nessun coprifuoco è previsto in zona gialla e nemmeno nessuna chiusura di bar, negozi o attività. Resta obbligatorio anche il Green Pass per salire su treni, aerei, navi e per entrare nei posti chiusi. Restano liberi gli spostamenti tra regioni e comuni.

Vedi anche: Zona gialla e arancione: le Regioni che rischiano le restrizioni già tra pochi giorni