a volta il rischio di passare per ridicoli ce lo prendiamo proprio a braccia aperte. La questione dell’intelligenza artificiale sta smuovendo anche il Governo e si è reso opportuno indagare su quelli che possono essere i pro e i contro di tale avanzamento tecnologico. Ebbene, chi ha scelto la Commissione Algoritmi Italiana? L’ex Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuliano Amato. Il paradosso si accentua ulteriormente se pensiamo che invece l’Inghilterra ha scelto un genio 38enne super esperto proprio di machine learning.

La scelta dell’Italia

Il pregiudizio che gli anziani abbiano poca dimestichezza con la tecnologia va sicuramente sfatato. L scelta della Commissione Algoritmi Italiana però ha fatto discutere e lascia molti interdetti, se pensiamo che Amato non sembra avere una preparazione adeguata in merito, visto che il politico non si è mai occupato di tale tematica. Come detto, il paradosso si fa ancora più forte se un suo omologo inglese è invece laureato a Cambridge in Computer Science con tesi in Machine Learning e vanta investimenti verso 50 nuove startup che si occupano di intelligenza artificiale. Per non parlare poi del fondo investimenti da 250 milioni di euro che offerto per finanziare le sue attività tech. Insomma, Ian Hogarth, il 38enne in questione, è uno dei massimi esperti della materia, tanto che il Time lo ha inserito nella lista delle 100 persone più influenti in merito all’AI.

Il confronto con il nostro Amato quindi è davvero impietoso. E c’è da chiedersi cosa sia saltato in testa al nostro Governo per fare tale scelta. Certo è che al momento Meloni e compagni sono alle prese con urgenze decisamente importanti. In arrivo la Manovra 2024 che prenderà non poche novità. Ciò non toglie che forse una considerazione più oculata su chi mettere a capo di tale campo di ricerca sarebbe stato più sensato. Ma cosa dovrà fare a tal proposito la Commissione? In sintesi, dovrà produrre una indagine conoscitiva sull’intelligenza artificiale per capire i possibili risvolti, positivi e negativi, per il mondo produttivo in particolare sull’editoria e l’informazione.

Intelligenza artificiale, il nuovo compito di Amato

Amato a capo di questa Commissione fa sicuramente discutere, ma c’è comunque da dire che gli altri membri (10 in tutto) garantiscono una certa affidabilità nella conoscenza della materia in questione. Tra essi ci sono professori universitari ed esperti come Francesco Bonchi, direttore della ricerca presso il Centro per l’intelligenza artificiale, Giuseppe De Pietro, direttore dell’istituto di calcolo e reti ad alte prestazioni del Cnr e presidente della fondazione Future artificial intelligence research. Spicca anche la presenza di Roberto Sommella direttore di Milano Finanza. Tra i compiti della Commissione quello di vagliare l’operato di aziende del settore, come Fnsi, Odg Nazionale, Fieg, Segreteria nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil. Insomma, l’intelligenza artificiale continua a far discutere, anche se stavolta è la politica ad attirare l’attenzione degli scettici.

C’è comunque da dire che, secondo voci di corridoio che giungono da Palazzo Chigi, la Meloni non sarebbe stata particolarmente entusiasta di tale scelta. Anzi, c’è chi afferma che non ne era stata nemmeno informata. La nomina è arrivata direttamente dal sottosegretario all’editoria Alberto Barachini, il quale si è appunto pubblicamente scusato per questa mancata comunicazione. ad ogni modo, quello della Commissione Algoritmi Italiana non è l’unica indagine in atto. In questi giorni è stato nominato un secondo comitato atto a supportare l’utilizzo e le strategie legate al mondo dell’AI.

In sintesi…

  • l’Italia nomina Amato a capo di una commissione sull’intelligenza artificiale;
  • l’Inghilterra nomina un 38enne che è tra i massimi esperti di machine learning nel mondo;
  • la decisione fa discutere e anche la Meloni pare sia rimasta sorpresa della scelta.