Elon Musk è davvero un personaggio singolare. Prima esprime con una certa forza le sue perplessità in merito all’intelligenza artificiale, poi ne lancia una tutta sua. La notizia che è stata resa ufficiale negli ultimi giorni è che sta per arrivare Grok, un nuovo servizio che sarà offerto sulla piattaforma X, l’ex Twitter di proprietà dello stesso Musk. Ecco tutto quel che c’è da sapere su questa nuova funzione.

Grok servizio esclusivo e riservato agli abbonati

Le parole di Musk in merito all’arrivo dell’intelligenza artificiale generativa sono state di grande preoccupazione.

Probabilmente nessuno si aspettava che poi il magnate statunitense ne avrebbe lanciato una tutta sua. Altri invece avevano già capito che stava semplicemente faceva il classico gioco delle parti, tanto che ora annuncia Grok che, a suo dire, sarà molto meglio di ChatGPT. Scoperto dunque il classico giochetto di chi vuol tirare acqua al proprio mulino. Ma sarà vero poi che Grok è un servizio di intelligenza artificiale come non ne abbiamo mai visti prima? Questo non possiamo dirlo finché non ce lo avremo sotto mano. È importante comunque sapere che si tratta di una funzione esclusiva e quindi non per tutti.

Grok è stato sviluppato dalla start-up di intelligenza artificiale xAI. L’arrivo sulla piattaforma X per il momento è riservato a una serie ristretta di utenti che ne testeranno quindi molto probabilmente una versione beta. Come detto, secondo Elon Musk si tratta della miglior intelligenza artificiale attualmente esistente. Non appena sarà disponibile una versione stabile, cosa su cui attualmente xAI è al lavoro, allora Grok sarà esteso a tutti gli abbonati Premium di X. Il costo non è certamente per tutti, visto che si parla di ben 16 euro al mese. Ecco le parole dell’imprenditore a riguardo:

“Grok ha accesso in tempo reale alle informazioni tramite la piattaforma X, il che è un enorme vantaggio rispetto ad altri modelli”.

Intelligenza artificiale, anche Musk ha la sua

Il successo di ChatGPT ha sdoganato il concetto di intelligenza artificiale generativa, cosa che ha aperto a nuovi scenari, alcuni anche distopici.

Le parole di Musk però fanno capire che Grok avrà una marcia in più, ossia quella di raccogliere informazioni all’interno della piattaforma stessa. Cosa che lo rende quindi al passo con i tempi e, secondo Musk, migliore di tutti gli altri software del settore. Eppure, ChatGPT ora può navigare in internet, cosa che è quindi di gran lunga superiore a quanto promesso da Grok. Ovviamente, come dicevamo, da imprenditore il buon Elon fa semplicemente il classico gioco delle parti e tira l’acqua al proprio mulino. Ciò non toglie che comunque si è affidato a grandi esperti del settore per la sua nuova creatura. La startup di cui si sta servendo ha infatti arruolato ex dipendenti di grande aziende.

Parliamo di professionisti che hanno già lavorato con DeepMind, OpenAI, Google Research, Microsoft Research e Tesla. Per non parlare poi di professoroni che arrivano dall’Università di Toronto. Insomma un team di prim’ordine guidato da Dan Hendrycks, direttore del Center for AI Safety. Musk quindi cerca a modo suo di fare concorrenza a OpenAI, l’azienda che ha lanciato proprio ChatGPT. E sostanzialmente si tratta di una bella rivincita, visto che nel 2015 aveva partecipato allo sviluppo della startup, per poi abbandonare il progetto tre anni dopo per divergenze con gli altri fondatori, Altman e Sutskever.

I punti salienti…

  • Elon Musk si lancia nel mondo dell’intelligenza artificiale con Grok, una nuova funzione per X;
  • dopo aver criticato l’AI, arriva un software tutto suo da lanciare sulla piattaforma di sua proprietà;
  • il servizio sarà riservato agli abbonati Premium e costerà 16 dollari al mese.