Ci mancava anche questa, arriva l’influenza suina in Italia e i due decessi registrati nel giro di poche ore all’Ospedale San Bartolo di Vicenza preoccupano il primario. Anche perché ci sono altri quattro casi nello stesso ospedale. Cosa sta succedendo?

Il caso del San Bartolo di Vicenza

Sono morti in poche ore i due pazienti affetti da influenza suina H1N1 nell’ospedale vicentino, e ci sono anche quattro pazienti in condizioni gravi nel reparto di rianimazione. Grande preoccupazione per il dottor Vinicio Danzi, primario della terapia intensiva che sottolinea il numero alto dei casi di infezione segnalati e lancia l’allarme.

Aggiunge, inoltre, quanto sia ancora più importante in questa situazione effettuare la vaccinazione contro il virus influenzale. Il virus in questione è per certi versi abbastanza simile al Covid-19, infatti può anch’esso provocare una polmonite interstiziale che causa insufficienze respiratorie così gravi da poter portare anche alla morte. Intanto, la Regione Veneto sminuisce e attraverso una nota ufficiale afferma che i numeri sono sostanzialmente in accordo con i dati degli scorsi anni. Ecco uno stralcio del comunicato rilasciato:

“L’influenza di questa stagione è caratterizzata dalla circolazione del virus H1N1 pdm09 (Pandemic disease Mexico 2009): si tratta del virus influenzale che circola in modo diffuso in tutte le stagioni influenzali dal 2009”.

Possiamo capire la preoccupazione dei cittadini in zona, ed è quindi condivisibile sotto certi aspetti che la Regione voglia evitare fenomeni di allerta di massa. come detto, però, il primario dell’ospedale vicentino appare particolarmente preoccupato e ricorda l’importanza della vaccinazione, al fine di evitare l’ulteriore propagarsi del contagio e mettere il sistema sanitario in ginocchio. Sono in sostanza le stesse raccomandazioni date qualche giorno fa dall’infettivologo Bassetti nel caso dell’influenza stagionale che sta falcidiando gli italiani in questo periodo dell’anno.

Influenza suina in Italia, le raccomandazioni

Benché sembrino in disaccordo, primario e Regione Veneto procedono però con la medesima raccomandazione, ossia quella dei vaccini.

Sempre nel comunicato appena rilasciato, la regione veneta aggiunge: “ogni anno i virus respiratori determinano un aumento dei ricoveri e della mortalità nel periodo di circolazione; allo stato attuale è in linea con le stagioni influenzali del periodo pre pandemico. Rimane in ogni caso importante la sorveglianza attraverso i medici di medicina generale e pediatri e la sorveglianza ospedaliera” e ribadisce con forza l’importanza dei vaccini antinfluenzali, i quali combattono anche questa patologia. Del resto, entrambe le vittime dell’influenza suina registrata a Vicenza non erano stati vaccinati.

Il primo decesso, avvenuto domenica 7 gennaio, riguarda un uomo di 55 anni affetto da da gravi patologie. Il mattino seguente il secondo decesso, riguardante un uomo di 47 anni con disturbi pregressi. Attualmente ci sono altri 4 pazienti ricoverati nel reparto di rianimazione, che rischiano tutti la vita. Tra i quattro, la paziente che versa nelle condizioni più gravi è una donna sottoposta a circolazione extracorporea, ossia una procedura che comprende prelievo, filtrazione e ossigenazione del sangue che viene poi reinserito nel corpo. Ci associamo con le raccomandazioni dei vaccini caldamente consigliate da Regione Veneto e primario dell’ospedale, con quest’ultimo che a tal proposito ha aggiunto:

“Personalmente è la prima volta che vedo arrivare così tanti casi critici di A/H1N1 in rianimazione. L’unico modo per sconfiggere questa infezione virale è vaccinarsi, basta essere vaccinati per l’influenza, un siero che copre anche la variante suina”.

I punti chiave…

  • due decessi registrati a Vicenza per influenza suina, altri quattro pazienti in condizioni gravi;
  • entrambi i pazienti deceduti non erano vaccinati contro il virus influenzale;
  • gli esperti raccomandano quindi la vaccinazione antinfluenzale che combatte anche il virus in questione.