L’influenza arriverà, puntuale, anche quest’anno. È così da sempre, e l’inverno che sta per arrivare non fa eccezione. Da giorni non si parla d’altro che dell’arrivo della triplandemia e del rischio derivante di contrarre covid, influenza e virus respiratorio insieme. Ormai c’è meno attenzione, non ci sono più le restrizioni. La conseguenza è che il covid, anche se con sintomi meno gravi, si diffonde sempre di più, e anche l’influenza, che da due anni sembrava sparita, tornerà a farsi sentire.

Rispetto agli ultimi anni colpirà più duro del previsto, parola degli esperti. Il perché lo spiega Michele Conversano, numero uno di HappyAgeing, Alleanza Italiana per l’invecchiamento in Salute.

C’entra, ancora una volta, il Covid. Secondo il direttore del dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto, il rischio principale è di abbassare troppo la guardia sull’igiene, diventando in automatico più esposti alla possibilità del contagio. La colpa al Covid è indiretta, se così si può dire, dato che proprio ora che ci sentiamo finalmente liberi di tornare alla normalità tanto auspicata è più semplice tenere la guardia abbassata.

Durante l’influenza di quest’anno circoleranno quattro virus

I virus influenzali di quest’anno saranno quattro, secondo quanto afferma l‘Organizzazione Mondiale della Sanità. Anche l’OMS ricorda quanto accaduto negli ultimi due anni. Quando il calo dei viaggi all’estero, l’annullamento o quasi degli spostamenti, lo smart working e le regole del distanziamento sociale hanno impedito ai virus influenzali di viaggiare insieme ai loro ospiti (cioè noi). Michele Conversano, presidente di HappyAgeing, sottolinea l’importanza di continuare a mettere la mascherina nelle aree più affollate. Ms anche di curare l’igiene personale lavandosi con regolare frequenza le mani e di restare a casa in caso di sintomi influenzali o, peggio ancora, febbre.

E continua l’allarme per la tripla pandemia

Le precauzioni dell’esperto hanno come riferimento specialmente le persone fragili.

Tra cui gli over 65 e chi ha un sistema immunitario meno forte rispetto ai più giovani. Non bisogna dimenticare infatti che a invecchiare non è soltanto la persona ma anche il sistema immunitario ha una sua carta d’identità. Ed è per questo motivo che si parla di immunosenescenza, una condizione per la quale l’organismo non è più in grado di rispondere a un’infezione come prima. E così come il Covid, anche per l’influenza stagionale è raccomandato fare la vaccinazione.

In questo caso, il ricorso ai vaccini quadrivalenti adiuvati o ad alto dosaggio è la soluzione principale a cui i soggetti fragili possono affidarsi. Il motivo è semplice. Ci si garantisce una protezione da tutti i quattro virus influenzali e si ha una protezione maggiore dalla malattia grave o dall’ospedalizzazione. Perché il principio delle due vaccinazioni rimane sempre lo stesso: non tanto evitare il contagio, quanto mantenersi al riparo dalle conseguenze peggiori.

Tra queste si annoverano per esempio polmoniti ed eventi cardiovascolari. Insomma, per evitare vere e proprie ondate anche per questo inverno bisognerebbe continuare a indossare le mascherine, magari nei luoghi chiusi e affollati. Sicuramente è un consiglio, che però non tutti ascolteranno. Basti vedere che ormai le mascherine sono indossate da sempre meno persone. Insomma, ci attende una stagione molto particolare. E sicuramente del coronavirus non ci siamo ancora liberati.