Ci mancava anche questa, ora scatta l’allarme influenza aviaria. È proprio vero, viviamo in mezzo a virus che proliferano sempre più e suonano ancora una volta profetiche le parole di Bill Gates rilasciate ormai più di 10 anni fa durante una conferenza stampa. Dopo aver affrontato una pandemia che ha cambiato il mondo, spunta ora l’ennesima minaccia.

Non è certo la prima allerta virale che viviamo dopo il Covid. Come dicevamo, infatti, i virus sembrano divenuti argomento all’ordine del giorno.

A lanciare l’allarme però stavolta ci pensa l’Ulss 9, l’azienda sanitaria della regione Veneto, la quale il 22 settembre ha individuato un focolaio di influenza aviaria in provincia di Treviso.

Influenza aviaria nel Veneto

Non bastavano la crisi energetica, le incertezze politiche con il nuovo governo che avanza e gli altri grattacapi che caratterizzano il nostro quotidiano. Ora arrivano brutte notizie anche per l’avicoltura. Un focolaio di Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI) è stato individuato in provincia di Treviso, in un allevamento all’aperto di tipo multispecie. A renderlo noto è l’Usll 9 del Veneto nel cui comunicato si legge:

“Tale evidenza, unita ad altre recenti positività – non ultima quella riscontrata in un allevamento di tipo commerciale nella regione della Lombardia – costituisce una minaccia concreta per il territorio veronese”.

I grandi allevamenti saranno quindi attenzionati con regole ferree al fine di evitare il propagarsi dell’infezione e la nascita di nuovi focolai. Il rischio però è che i piccoli allevamenti possano invece finire a contatto con il virus e non riuscire a debellarlo. Pensiamo ad esempio a quelli più piccoli, a gestione familiare e free range. Anche per loro sarà fondamentale seguire il protocollo. Per questo motivo l’Usll 9 ha stilato delle regole utili ad evitare l’infezione.

Regole per i piccoli allevamenti

Come dicevamo, l’Usll 9 del Veneto ha rilasciato una serie di regole atte a evitare che l’influenza aviaria possa proliferare anche nei piccoli allevamenti e in quelli a gestione familiare.

Per approfondire ulteriormente la questione invitiamo naturalmente a prendere visione di tutti i consigli disponibili sul sito ufficiale del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 9 Scaligera. In questa sede però è opportuno ribadire quali sono i punti salienti rilevati dal Dipartimento al fine di evitare il contagio:

  • Evitare il contatto dell’avifauna selvatica con il proprio pollame;
  • Mantenere il cibo e l’acqua al coperto, al fine di evitare che facciano da richiamo per l’avifauna selvatica;
  • Circoscrivere e coprire l’area in cui vivono i propri volatili;
  • Segnalare al Servizio veterinario ogni episodio di mortalità che dovesse verificarsi nel proprio allevamento di volatili.