Ospite del Festival dell’Economia di Trento, il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini ha rilanciato l’idea di aumentare gli stipendi netti come misura per combattere il caro energia che, a sua volta, ha determinato l’inflazione. Il rincaro dei prezzi sta mette in ginocchio il potere di acquisto dei pensionati, dei giovani e delle famiglie. La ricetta esposta dalla Gelmini è il taglio del costo del lavoro, attraverso una sensibile riduzione del cuneo fiscale. Pur ricordando i 30 miliardi già stanziati dal governo nella lotta contro l’aumento dell’inflazione, il ministro ha ribadito l’importanza di una misura volta a sostenere il potere d’acquisto degli italiani attraverso l’aumento degli stipendi netti.

Inflazione in aumento, la ricetta del ministro Gelmini: “Aumentare gli stipendi netti e superare l’Irap

Queste le dichiarazioni di Mariastella Gelmini durante il suo intervento al Festival dell’Economia nel capoluogo della provincia di Trento:

“L’aumento dell’inflazione è drogato dal caro energia. Il governo ha stanziato 30 miliardi, gli ultimi 15 recuperando vecchie risorse. Il punto credo sia aumentare gli stipendi netti, tagliando il costo del lavoro. Questo deve essere il percorso, che può trovare allineata anche Confindustria e le associazioni di categoria. Va difeso anche il sistema imprenditoriale. Le imprese hanno bisogno di un forte taglio del cuneo fiscale”.

In attesa del bonus 200 euro

Oltre al taglio del cuneo fiscale, la ministra Gelmini ha posto l’accento anche sulla necessità di intervenire sull’Irap, vale a dire l’imposta regionale sulle attività produttive. Ecco le sue parole al riguardo:

“Credo che la manovra che debba riguardare le imprese sia quella sull’Irap. L’Irap la si paga sul valore aggiunto, penalizzando chi il lavoro lo dà e con il paradosso che la devono pagare anche le imprese in perdita. L’Irap è dunque un’imposta da superare, così come ci chiede l’Unione europea”.

In attesa di nuovi sviluppi, circa 28 milioni di italiani potranno usufruire del bonus 200 euro stanziato dal governo Draghi per dipendenti, autonomi, pensionati, autonomi, disoccupati, colf, stagionali e chi percepisce il reddito di cittadinanza.