Novità in arrivo per il Superbonus 110 del 2024. Il Decreto “Aiuti-quater” della legge di Bilancio 2023 ha preparato la strada per la transizione del bonus da 110% a 90%. Gli interventi effettuati si sono svolti principalmente per le unità familiari, come le rate per le spese e i vari sconti fiscali relativi agli impianti fotovoltaici. Vediamo nel dettaglio cosa comporterà tale modifica.

Al via la modifica

Quando si parla di Superbonus 110 del 2024, parliamo di una misura dedicata ad offrire incentivi per l’ammortamento e la strutturazione di edifici attraverso una serie di detrazioni fiscali.

Tali detrazioni era appunto apri al 110% della spesa, ma ora si sta per passare all’abbassamento al 90% grazie al decreto legge n.11 2023. Non è la prima volta che il Superbonus viene modificato, anzi negli ultimi due anni e mezzo ne ha subite diverse di modifiche. In particolar modo, tali modifiche vennero rese applicative per far fronte alla sostenibilità fiscale e a scongiurare le possibili frodi. Ma quali sono le novità in merito agli “Aiuti-quater” della legge di Bilancio 2023? Il comunicato rilasciato dall’Agenzia delle Entrate fa chiarezza sui diversi punti della modifica:

  • la detrazione si applica dal dal 110 al 90% per le spese relative all’anno 2023, scende al 70% per le spese del 2024 e al 65% per quelle del 2025;
  • per le abitazioni unifamiliari che hanno raggiunto il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022 c’è la proroga fino al 30 settembre 2023;
  • stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura dal 17 febbraio 2023;
  • le possibili cessioni del credito aumentano di un punto, da 4 a 5, per gli interventi attivati prima del 17 febbraio scorso;
  • la possibilità di ripartire la detrazione in 10 anni per le spese sostenute nel 2022;
  • rientrano tra le agevolazioni che portano alla detrazione anche l’istallazione di impianti fotovoltaici per le associazioni, come Onlus, Organizzazioni di volontariato (Odv) e Associazioni di promozione sociale (Aps).

Superbonus 110 del 2024, le eccezioni

Ciò detto, è importante precisare che ci sono ancora casi in cui è possibile usufruire del bonus 110%.

Vediamo di quali casi si tratta:

  • per le spese sostenute entro il 30 settembre 2023, per interventi effettuati su unità immobiliari dalle persone fisiche, a patto che i lavori iniziati abbiamo raggiunto il 30% dei lavori completi entro il 30 settembre 2022;
  • per interventi effettuati da IACP e cooperative l’agevolazione è al 110% fino al 31 dicembre 2023, ma in questo caso il completamento dei lavori deve aver raggiunto il 60% entro il 30 giugno 2023;
  • per interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici, solo per istanze per l’acquisizione del titolo abilitativo presentate entro il 31 dicembre 2022.

Uno dei punti cruciali da tenere in considerazione, se non forse il più importante in assoluto, è quello relativo al massimale dell’assicurazione riferito agli interventi delle attestazioni o asservazioni che non devono essere inferiori ai 500 mila euro. In sintesi, in caso di danni l’assicurazione coprirà tale importo interamente. Dopo la conclusione dei lavori, la copertura deve essere garantita per almeno 5 anni. L’assicurazione, inoltre, è anche retroattiva, la quale copre appunto 5 anni almeno. Tali obblighi assicurativi vengono certificati da professionisti del settore che operano proprio in accordo con il suddetto Superbonus. Ciò non toglie che le tradizionali assicurazioni, come quelle effettuate per Furto e Incendio, possono essere prese in considerazione ai fini dell’agevolazione in questione.

I punti chiave…

  • avviata la transizione del bonus 110 del 2024, si scende al 90% per le detrazioni fiscali dei lavori;
  • tra le modifiche presentate, anche una serie di proroghe da attuare in base all’avanzamento dei lavori;
  • uno degli aspetti cruciali è quello assicurativo, il quale regola anche eventuali danni causati dai lavori in questione.