Il rischio di una terza guerra mondiale si fa sempre più reale dopo la decisione della Lituania di bloccare il corridoio di Suwalki. La scelta di impedire che il 50% delle merci provenienti dalla Russia attraversi la ferrovia per Kaliningrad rischia di scatenare un’altra guerra. Mosca è stata chiara “la risposta sarà pratica più che diplomatica”. Arriva anche il commento del portavoce della Commissione Europea il cui nome è Eric Mamer. Ha detto “Questo non è un blocco, abbiamo sempre detto che la fornitura a Kaliningrad di beni essenziali rimane priva di ostacoli”.

Kaliningrad: la storia

Per la decisione della Lituania di bloccare le merci dalla Russia verso Kaliningrad c’è davvero il rischio della terza guerra mondiale. Perché? Non tutti sanno che Kaliningrad è un exclave russa. Ovvero un territorio che si trova in uno stato diverso da quello da cui politicamente/linguisticamente si appartiene. La storia di tale luogo è ricca di tensioni da quando il suo porto fu fondato nel 1255 dai cavalieri teutonici che erano un ordine religioso. Per un periodo questa città fu la capitale del loro stato monastico. Nel Medioevo essa prese il nome di Konigsberg che significa “montagna del re” . Divenne poi una delle città più importanti prima del ducato e poi del regno di Prussia.

Fu inoltre un centro culturale e commerciale molto noto fino alla fine del diciannovesimo secolo perché aveva uno dei pochissimi porti nella zona liberi dal ghiaccio per l’intero anno. Dopo la sconfitta dell’impero tedesco nella prima guerra mondiale, però, la Prussia orientale con Konigsberg al centro fu staccata dallo stato tedesco. Fu separata infatti da un corridoio stretto chiamato di Danzica di proprietà della Polonia. Quando Hitler prese il potere cercò di collegare nuovamente la Prussia orientale al resto della Germania senza però riuscirci. Dopo la caduta di quest’ultima, l’Unione Sovietica grazie ai negoziati ebbe il controllo di Konigsberg e del suo territorio.

Nel 1946 il suo nome fu cambiato in Kaliningrad in onore del rivoluzionario tedesco Michail Kalinin.

Perché si rischia una nuova guerra mondiale

Il corridoio di Suwalki prende il nome da una cittadina polacca che si trova proprio in quel luogo ha spiegato ieri Dario Fabbri, l’analista politico allo speciale di Mentana sulla guerra. Tale striscia consta di circa 100 chilometri per cui sul piano militare non si tratta di una grande distanza. Fabbri ha spiegato che al momento la Russia non è capace di aprire un nuovo fronte ma la Lituania ha bloccato il trasporto delle merci verso Kaliningrad ottemperando dice alle sanzioni.

La Russia, però, potrebbe lanciarsi in un’azione dimostrativa proprio nel corridoio di Suwalki grazie all’appoggio della Bielorussia che con la Russia ha un trattato di Unione. Nel caso ci fosse un conflitto, quest’ultimo stato potrebbe congiungersi alle truppe russe nel corridoio e ci sarebbe davvero il rischio di una terza guerra mondiale. Il motivo è che se la Russia muovesse una guerra o rispondesse a movimenti di paesi della Nato con una cerniera che chiude, l’Estonia, la Lituania e la Lettonia resterebbero isolate dalla Nato. E quindi Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord non potrebbe che rispondere militarmente. E se la Nato risponde militarmente alla Russia è guerra mondiale.
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