Quali sono i veri sintomi della variante Omicron? Da settimane si parla della maggiore contagiosità di questa variante, ma anche dei sintomi che sembrano meno gravi rispetto a quelli delle precedenti varianti.

I veri sintomi della variante Omicron in Italia

Ormai Omicron è prevalente in Italia e ha soppiantato Delta e secondo gli ultimi studi sui sintomi osservati in Italia la maggior parte dei sintomatici presenta una rino-faringo-tracheite virale. A dirlo è l‘Istituto di ricerca Altamedica sui dati relativi agli ultimi 68 sequenziamenti del genoma virale con metodica Ngs.

Secondo Claudio Giorlandino, direttore scientifico Altamedica:

“Lo studio si è concentrato sugli importanti cambiamenti degli ultimi 15 giorni, nei quali la Omicron è cresciuta rapidamente fino ad arrivare oggi al 100% dei casi positivi. Abbiamo concentrato la nostra attenzione soprattutto verso gli outpatients, cioè le migliaia o centinaia di migliaia di soggetti che si infettano, ma che rimangono a domicilio non presentando patologie severe, e che rappresentano oggi il 99,7% dei contagiati”

Rino-faringo-tracheite tra i sintomi maggiormente osservati

In base allo studio, è emerso che osservando 3.486 positivi su 21mila analizzati, Omicron sembra determinare una rino-faringo-tracheite. I casi severi sono maggiormente riferiti alla coda di Delta, cieca il 2% dei casi. Lo studio italiano ha rilevato che in 45 giorni si è notato un progressivo calo delle infezioni da Delta e in particolare nelle ultime settimane i dati emersi sono apparsi più tranquilli. Basti pensare che anche i tamponi positivi si sono ridotti di 1 punto percentuale rispetto a dicembre.

La variante Delta, che era quella più pericolosa, ha visto una progressiva riduzione anche se fino alla scorsa settimana era ancora al 15% mentre in base ai sequenziamenti degli ultimi giorni, sembra addirittura scomparsa. Lo studio ha rilevato anche che “Omicron è una variante del virus Sars-CoV-2 che si trasmette molto facilmente con le goccioline salivari del Flugge, le cosiddette droplets, essendo un virus che si localizza prevalentemente nelle vie aeree superiori” dunque colpisce meno i polmoni.

Ecco perché molte terapie intensive hanno visto calare gli accesi nonostante i contagi siano molti di più e oltretutto per quei pazienti in cui è stato effettuato il sequenziamento non era presente Omicron.

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