C’è grande timore per il possibile attacco della Russia all’Ucraina, previsto mercoledì 16 febbraio e ormai soprannominato D-Day. La Cnn ha riportato che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sarebbe stato informato che il possibile attacco russo è previsto per domani.

Guerra Ucraina-Russia, è tutto pronto per il D-Day?

Il ministro degli esteri russo Lavrov ha riferito a Putin che ci sono ancora possibilità di un accordo con l’Occidente, ma le incertezze sono ancora troppe e quindi gli Stati Uniti hanno deciso di chiudere l’ambasciata a Kiev mentre il segretario di Stato, Antony Bliken, ha consigliato ai diplomatici o cittadini rimasti in Ucraina a lasciare il Paese immediatamente.


Intanto, secondo i media, il 16 febbraio potrebbe essere davvero il D-Day. Le truppe russe avrebbero iniziato a muoversi in posizione di attacco secondo quanto riferito dai media e dal Pentagono è giunta la notizia che la Russia avrebbe persino rafforzato le truppe al confine. Non è semplice, quindi, pensare a segnali di de-scalation.

I rischi per l’Italia

Secondo il portavoce del Pentagono John Kirby: “Non crediamo che Vladimir Putin abbia già preso una decisione finale sull’eventuale attacco contro l’Ucraina: un’azione militare è possibile “in qualsiasi momento“. Mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in merito al possibile attacco russo ha parlato di “sanzioni su vasta scala, se la Russia violerà nuovamente la sovranità ucraina”. Parole a cui hanno fatto seguito quelle del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che si è detto fiducioso sul fatto che la Russia mostri chiari segnali di de-escalation.

Secondo l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale la crisi ucraina interessa anche il nostro paese in quanto: “i rischi cibernetici ai quali sono esposte le imprese italiane che intrattengono rapporti con operatori situati in territorio ucraino, derivanti da possibili danni ad obiettivi digitali di quel Paese”. In questi giorni, anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio potrebbe volare a Mosca per incontrare Lavrov.

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