Prosegue la guerra tra Israele e Hamas, dopo l’attacco sferrato dai miliziani dell’organizzazione palestinese che da anni ha il controllo politico della Striscia di Gaza. E mentre va in scena l’assedio di quest’ultima da parte dell’esercito israeliano, l’Italia ha scelto di blindarsi. Lo conferma la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che in occasione della visita alla Sinagoga di Roma ha ricordato il rischio di emulazione che il Paese corre dopo quanto accaduto nello scorso fine settimana.

Ma come funziona il piano anti-terrorismo in Italia? Nell’articolo parliamo esattamente di questo.

Come funziona il piano anti terrorismo in Italia

La legislazione italiana in materia di anti terrorismo è in linea con quanto previsto a livello internazionale. Il grande cambiamento risale al 2001, all’indomani dell’attacco terroristico di Al Qaeda alle Torri Gemelle. Fino ad allora, invece, vigeva il quadro normativo che si rifaceva alla minaccia terroristica degli anni Settanta. L’attuale piano anti terrorismo, condiviso con la comunità internazionale, prevede sia l’utilizzo di strumenti militari sia affrontare tutte quelle condizioni di natura economica e sociale volte che possono favorire il reclutamento di terroristi e la diffusione della propraganda estremista.

Centrale in Italia il dialogo tra la difesa civile e la protezione civile. Il primo termine rientra tra gli atti intenzionali, come ad esempio il terrorismo. Il concetto di protezione civile investe invece il soccorso, la salvaguardia e l’assistenza alla popolazione. In seguito al conflitto tra Israele e Hamas, la situazione in Italia verrà monitorata costantemente dal Dipartimento di Difesa Civile, che a sua volta è parte integrante del Ministero dell’Interno che vede a capo il ministro Matteo Salvini.

Guerra Israele-Hamas, anche l’Italia si blinda: ecco come funziona il piano antiterrorismo

Ai vertici istituzionali e politici del sistema di sicurezza civile troviamo invece il Nucleo Interministeriale Situazione e Pianificazione, il Centro Decisionale Nazionale, il Comitato Politico Strategico, il Consiglio dei Ministri e il Presidente del Consiglio dei Ministri.

Nell’eventualità di un caso di emergenza nazionale, il Presidente del Consiglio dei Ministri (attualmente Giorgia Meloni) è il responsabile esecutivo. Per quanto riguarda invece la preparazione alle crisi e l’immediata risposta il primo responsabile è il sindaco.

Di recente, poi, si era parlato anche dei possibili siti italiani a rischio attentato a causa della guerra in Israele. A tal proposito il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi ha dispoisto che:

“l’innalzamento del livello di attenzione verso ogni possibile obiettivo e un rafforzamento delle misure di prevenzione sul territorio”.

La situazione in Israele si sta facendo sempre più grave e il ministro della Difesa Guido Crosetto, dopo la riunione ministeriale della Nato ha fatto sapere in merito all’impegno sui corridoi umanitari che:

“L’Italia non si è mai tirata indietro, qualora fosse richiesto dalla comunità internazionale e dall’Onu un impegno di pace di questo tipo saremmo i primi disponibili ma adesso nessuno ha chiesto qualcosa di simile”.

Riassumendo

– La guerra tra Israele e Hamas prosegue con l’assedio della Striscia di Gaza.
– Vista la situazione in Medio Oriente, l’Italia ha scelto di blindarsi, su ammissione della premier Giorgia Meloni.
– Il piano anti terrorismo dell’Italia è in linea con quanto previsto a livello internazionale
– La normativa vigente è entrata in vigore dopo gli attacchi dell’11 settembre negli Stati Uniti.
– Il Presidente del Consiglio dei Ministri è al vertice del sistema di sicurezza civile italiano.