Nuovo aumento in busta paga o un bonus? Stavolta il taglio del cuneo fiscale non c’entra, c’entra invece una proposta dell’attuale ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. L’idea del ministro è di adeguare lo stipendio degli insegnanti al costo della vita. Questo tenendo conto del contratto nazionale, che resterà immacolato, e delle Regioni. A proposito di quest’ultime, il ministro ha sottolineato di non aver ricevuto alcuna richiesta in tal senso. C’è però un fatto, che ormai da tempo è sotto la luce del sole.

Il costo della vita è molto diverso in una città come Milano piuttosto che in un centro abitato del Sud. Ecco perché sorge fuori il tema della maggiore equità sugli stipendi degli insegnanti italiani.

Aumento degli stipendi per gli insegnanti? Ecco come funzionerebbe l’idea del bonus

Una busta paga di 1.500 euro a Milano e a Roma ha un valore, in un piccolo centro del Mezzogiorno un altro. Non è un caso, ha spiegato il ministro Valditara, che la maggior parte delle domande di trasferimento riguardi due regioni come Lombardia e Lazio, in cui il costo della vita è superiore rispetto alla media nazionale. Tali richieste comportano inoltre un problema di continuità didattica, sottolinea ancora il ministro. Da qui la richiesta di fare qualcosa di concreto per evitare che la situazione peggiori e vi siano sempre più insegnanti pronti a chiedere il trasferimento in un’altra regione dove il costo della vita è inferiore. Nello specifico, il ministro dell’Istruzione Valditara auspica di evitare che gli insegnanti “abbiano uno stipendio che nei fatti è molto più basso” in base alla città in cui si vive.

Cosa cambia con la contrattazione integrativa

L’idea per aumentare la busta paga degli insegnanti adeguandola al costo della vita è di sfruttare la cosiddetta contrattazione integrativa, peraltro già inclusa nei contratti nazionali. Al momento sono quattro i livelli di contrattazione: uno a livello scolastico, uno regionale, uno di integrazione nazionale e uno nazionale generale.

Per far sì che la proposta del ministro dell’Istruzione vada in porto, le parti dovrebbero trovare un’intesa sulla revisione del contratto integrativo regionale. E le coperture economiche? La proposta sembrerebbe essere quella di utilizzare parte dei fondi provenienti da enti pubblici, privati e le stesse Regioni.

Staremo a vedere se e come andrà avanti la discussione in merito all’aumento della busta paga per gli insegnanti per combattere il costo della vita con un bonus, diverso da regione e regione. Di recente, invece, con il taglio del cuneo fiscale, gli aumenti per i dipendenti sono diventati realtà. Chi guadagna fino a 1900 euro mensili, in sostanza, da febbraio noterà in busta paga una cifra più alta.