L’estate 2019 sarà ricordata per i suoi eventi di carattere epocale e che richiamano lo scioglimento dei ghiacciai e il surriscaldamento globale: se in Italia hanno provocato un vero e proprio shock le immagini delle Alpi, la situazione della Groenlandia è addirittura drammatica, si parla di 12 miliardi di tonnellate di acqua riversate negli oceani a causa del disgelo. La situazione climatica sembra davvero essere divenuta ingestibile e il fatto che i governi mondiali non se ne occupino rappresenta una forma di rimozione assolutamente inspiegabile.

Le ultime proiezioni sullo scioglimento dei ghiacciai e dei poli, cosa che potrebbe avvenire entro il 2050, raccontano uno scenario drammatico e l’Europa ne sarebbe investita con violenza.

Innalzamento delle acque e apocalisse – scioglimento ghiacciai e surriscaldamento globale

Già nel 2014, gli scienziati avevano lanciato l’allarme: lo scioglimento dei ghiacciai del Polo Sud stava raggiungendo un punto di non ritorno: in questi ultimi cinque anni, l’innalzamento delle acque e il disgelo è proseguito in maniera rapida e inarrestabile. Da quel momento, la comunità scientifica ha iniziato a produrre modelli e previsioni e tutte hanno raggiunto la medesima conclusione: a partire dal 2050 non esisteranno più ghiacciai sulle Alpi e al Polo Nord, mentre entro il 2100 praticamente tutto il ghiaccio presente si sarà sciolto, provocando un innalzamento non più gestibile dei mari. Si tratta di una simulazione, ma cosa accadrebbe all’Europa se questo scenario si verificasse davvero?

Cosa accadrebbe all’Europa con lo scioglimento dei ghiacciai – città e regioni che scompariranno

Il dato fondamentale da cui partire è che se tutto i ghiacciai del globo dovessero davvero sciogliersi nel periodo compreso tra il 2050 e il 2100, il livello degli oceani si alzerebbe di oltre 60 metri – semplificando al massimo, per la maggior parte delle città costiere della vecchia Europa non ci sarebbe alcuna speranza. Le acque della regione orientale e meridionale del Mediterraneo si riverserebbero all’interno del Mar Caspio e del Mar Nero, cancellando dalle carte geografiche città storiche come Istanbul e Odessa.

  Ma non è tutto. Il Mare Adriatico, gonfio di acque, premerebbe sempre di più verso Nord, portando alla fine una delle città più belle del mondo, Venezia, per la quale non ci sarebbe alcuna speranza.

Se, invece, ci spostiamo sul Mare Tirreno, Roma, la città (forse non più) eterna, sarebbe sommersa dalle acque, mentre scomparirebbero del tutto, città come Barcellona e Marsiglia. Anche per il resto dell’Europa le cose non andrebbero meglio. I Paesi Bassi, il cui territorio già si trova in parte sotto il livello del mare, non esisterebbero più, ma ad inabissarsi sarebbero anche altri importanti capitali come Stoccolma e Copenaghen. Per concludere, anche Londra e Dublino subirebbero inondazioni epocali.

Le conseguenze? Quello che sta accadendo in Africa – con moltissime persone che migrano per i cambiamenti climatici e la desertificazione avanzante – potrebbe accadere in Europa: milioni di persone sarebbero costrette a scappare e a cercare rifugio altrove creando una bomba sociale probabilmente impossibile da gestire.

Leggete anche: Estate 2019, caldo record: la soluzione è bere acqua, la parola agli esperti.