Fermi tutti, arrivano i flexitariani! No, non sono degli alieni, con questo neologismo infatti ci si riferisce semplicemente a soggetti che si nutrono in prevalenza di vegetali, ma che non disdegnano di tanto in tanto una bella bistecca di carne.

Flexitariani, una nuova etichetta

C’è chi è vegetariano credente, ma non praticante, e proprio con questa simpatica battuta potremmo descrivere i nuovi flexitariani, anche detti semivegetariani. Si tratta di persone che in sostanza riconoscono la validità ideologica degli animalisti (vegani o vegetariani che siano), ma che non riescono o semplicemente non vogliono metterla in pratica tout court 24 ore su 24 ogni giorno della loro vita.

Questa flessibilità (da qui probabilmente il termine flexi) permette ai flexitariani di spaziare praticamente su ogni tipo di alimento, sempre però tenendo molto sotto controllo la parte carnivora che è in loro. Insomma, un po’ di carne sì, ma veramente poca, il che poi del resto non è nemmeno in disaccordo con la scienza alimentare, visto che in fondo ormai sappiamo che assumere troppa carne, soprattutto di un certo tipo, fa abbastanza male.

Ma avevamo realmente bisogno di un nuovo termine per descrivere un concetto così semplice? Probabilmente sì, se è vero che ogni individuo in fondo ha nel suo intimo il desiderio di appartenere a un particolare gruppo di persone. Farsi etichettare, dunque, è sicuramente un qualcosa di innato, e non è escluso che la trovata risponda anche a qualche idea manageriale di chi è addentrato nel mondo del marketing alimentare.

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