Per molto tempo abbiamo avuto a che fare con il covid-19, un virus che ha spaventato tutti per tre anni e che solo adesso ci sta dando un pò di pace. Il timore, però, di nuove pandemia è sempre in agguato. Basti pensare alla Febbre della valle (Valley Fever in inglese), una vera e propria minaccia sanitaria che arriva dagli Stati Uniti. Si tratta di una malattia che si sviluppa dopo aver inalato spore fungine di coccidioides che si alzano dal terreno.

Alcune zone degli Usa sono particolarmente colpite, ma di che cosa si tratta nello specifico?

Febbre della Valle, cosa sappiamo del fungo pericoloso per la salute

La Febbre della valle Valley Fever, come anticipato, si sviluppa dopo aver inalato spore fungine di coccidioides. Queste si alzano dal terreno e risultano molto sviluppate in ambienti molto arrivi e caldi. La parte sud del paese risulta particolarmente colpita e la Febbre della valle è diventata ormai endemica proprio in quelle zone desertiche. Il problema, adesso, riguarda gli Stati Uniti ma secondo gli esperti molto presto potrebbe diventare un problema mondiale, proprio perché l’aumento delle temperature e il riscaldamento climatico riguarda tutto il mondo. Quindi, la Febbre della valle potrebbe arrivare anche in altri paesi che non sono abituati a convivere con i funghi.

Come si manifesta

Nella maggior parte dei casi la Febbra della Valle non comporta conseguenze gravi ma in alcune persone che hanno particolari predisposizioni genetiche, invece, potrebbe provocare danni molto gravi ed essere anche letale. Infatti, una volta che si inalano le spore fungine all’aria aperta, i sintomi non appaiono subito ma circa dopo tre settimane. Si manifestano quindi, stanchezza, tosse, febbre, fiato corto, mal di testa, dolori muscolari, sudorazioni notturne, dolori articolari ed eruzioni cutanee.
Molte persone manifestano i sintomi per vari giorni ma riescono a guarire, per altri, il fungo diventa molto aggressivo e in casi estremi arriva a nutrirsi a tutti gli effetti della loro carne e quindi può uccidere fino al 40% delle vittime, soprattutto nel caso attacchi cervello e midollo.

Solo negli Usa sono circa 200 le persone che ogni anno muoiono a causa della febbre della valle.

Nel 2019 sono stati segnalati 20mila casi da parte del (Centers for Disease Control and Prevention). Secondo il dottor Paris Salazar-Hamm, ricercatore della University of New Mexico School of Medicine:

«I patogeni fungini sono un gruppo ampiamente trascurato e la febbre della valle è un modello interessante perché riguarda il clima».

Secondo uno studio l’endemicità della febbre della valle potrebbe diffondersi da 12 a 17 stati e il numero di casi potrebbe aumentare del 50% entro il 2100 .