Ormai è polemica senza più esclusione di colpi. La decisione dell’UE di dare il via libera alla vendita della farina di grillo ha aperto le porte a un dibattito che sta coinvolgendo anche importanti chef. Del resto, come potevano esimersi dal commentare? Facciamo il punto della situazione.

Farina di grillo, perché no?

Intere città sembra muoversi contro questa decisione, con Parma tra le città più inferocite. I ducali non accettano la farina di grillo e affermano che si tratta di un vero e proprio scandalo introdurla nel nostro paese.

In realtà, la farina di grillo è un prodotto altamente proteico, Si tratta di una polvere di proteine a base di grilli, e si differenzia dalle altre farine a base di cereali essendo composta principalmente da proteine ​​invece che da amidi e fibre alimentari. Va da sé che per noi italiani però mangiare un prodotto che arriva dagli insetti fa un po’ senso. Si tratta naturalmente di una questione prettamente culturale, e non certo relativa alla sicurezza e alla salute dell’organismo.

Con l’ok dell’UE la troveremo quindi in diversi prodotti. Dalla birra alla pizza, fino a passare per pane e cioccolato. A questo punto la domanda nasce spontanea: cosa ne pensano gli esperti del settore? Ci dobbiamo quindi affidare agli chef per avere un’idea più chiara della cosa. Del resto, ipse dixit. E chi meglio di Cannavacciuolo incarna l’esperienza dell’arte culinaria nel nostro paese? Il masterchef campano si dimostra possibilista e dichiara:

“Se ho già fatto un giro di grilli? No, mai. Però se dovessero piacermi potrei anche cucinarli, non escludo mai niente. Sono curioso e almeno una volta assaggio di tutto. L’idea degli insetti ci fa schifo, lo so, ma se finora al posto dei gamberi avessimo mangiato grilli, non sarebbe la stessa cosa?”

Il parere degli esperti

C’è chi però non la pensa come il succitato maestro della cucina.

Rimaniamo in Campania e vediamo cosa ne pensa il maestro della pizza napoletana Gino Sorbillo:

“È inammissibile pensare che la pizza, un piatto della tradizione, si possa fare con gli insetti. Sono assolutamente contrario all’idea di utilizzare gli insetti in cucina”.

Insomma, il dibattito è ampiamente aperto e alla fine immaginiamo che ogni cucina farà un po’ come meglio crede, dando quindi la possibilità ai clienti di andare a mangiare anche in posti dove la pizza o altri cibi non verranno cucinati con la farina di grillo, mentre chi la userà sarà obbligato a elencarla tra gli ingredienti. Ad ogni buon conto, è importante ricordare che non è questo il primo alimento a base di insetti approvato dall’UE. La precedenza infatti spetta alle larve gialle essiccate e alla locusta migratoria congelata, essiccata o in polvere.