È di ieri la notizia che il governo intende regolamentare i cibi con la farina di insetti in vendita al supermercato. Il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida in una conferenza stampa insieme al ministro del made in Italy, Adolfo Urso, e della Salute Orazio Schillaci, ha firmato 4 decreti che riguardano 4 diverse farine derivanti da insetti, che prevedono delle etichettature visibili in modo che le persone sappiano quali prodotti derivano da questi insetti. Ma si parla anche dei rischi connessi al consumo di questi cibi, considerando anche il quantitativo.

E degli scaffali appositi dove trovarli esposti, in modo che chi vorrà acquistare questi prodotti saprà già dove andare.

Farina di insetti, dove li troviamo

Quando si parla di farina di insetti, ci si riferisce alla tarma della farina, la locusta migratoria, grilli in polvere. Ma anche alla larva del verme della farina minore, che fanno parte della Novel food in vendita da quest’anno. Entro il 2030 si stima che saranno 400 milioni gli europei che mangeranno cibi con la farina di insetti. La stretta del nuovo governo, insomma, è arrivata per regolamentare un settore che in realtà esiste da tempo. Anche se non tutti lo sanno, perchè si nascondono dietro a sigle a volte astruse. Ad esempio, il colorante e120, prodotto con le cocciniglie raccolte sui fichi d’india del Perù o delle isole Canarie, dà il colore rosso agli yogurt alla fragola, le caramelle rosse o quelle gommose. Ma anche al bitter e ai succhi di arancia.

Secondo un report di Nomisma per la IX conferenza economica della Confederazione Italiana Agricoltori, nei prossimi anni l’impiego di questi prodotti aumenterà fino a 180 volte. Nel 2030 si arriverà a 400 milioni di europei che mangeranno alimenti con farine di insetti. Ultimamente già si segnala un aumento del 5% di vendite di pane o sostituti della carne a base di farina di insetti.

Nei prossimi mesi dovrebbero arrivare anche la pasta e i cracker a base di tenebrio molitor. E poi ancora altri prodotti a base di farina di grillo.

Un nuovo trend

Secondo una ricerca del Centro per lo sviluppo sostenibile e dell’università di Milano un italiano consuma in media circa mezzo chilo di insetti all’anno senza saperlo.
Per Andrea Ghiselli, della Sisa (Società italiana di Scienze dell’ Alimentazione), questi prodotti sono interessanti per le proteine. Ma probabilmente resteranno un consumo di nicchia, non di largo consumo anche perché i costi sono alti anche se si parla di 2 mila specie commestibili:

“Dal punto di vista nutrizionale il valore è ottimo. Sono alimenti proteici che possono essere un’alternativa o una scelta in più. Generalmente servono per rinforzare qualche altro tipo di farina, per dare vita a cracker, biscotti”.

E non è un caso che qualcuno sta anche cavalcando il trend. Come il ristorante che ha deciso di offrire panino a base di farina di grilli o il panificio che vende pane a base di farina di grilli. Alcune grandi catene come McDonald’s in vece, potrebbero dare via a una vera e propria tendenza.
Anche Fucibo, start up vicentina già produttrice di chips nel settore Novel Food, ha annunciato i biscotti realizzati con farine di insetti. Dopo il lancio delle patatine, infatti, ha pensato ai dei cookies disponibili in 2 gusti, Classic e Cacao. Dove la parte innovativa della ricetta è proprio la farina di insetti, anche più sostenibile e con un ottimo apporto di proteine.