Ora è ufficiale, Facebook a pagamento è la notizia che il gruppo Meta ha ufficializzato in questi giorni. Stessa sorte anche per Instagram. Si tratta di una soluzione proposta solo per l’Europa. Come mai questa decisione e da quando si dovranno sborsare soldi per continuare a utilizzare i due social? Facciamo il punto della situazione per capire cosa sta succedendo.

Si passa alle maniere forti

L’Unione Europea ha imposto delle regole ben precise, e Meta si è trovata costretta a usare le maniere forti.

In pratica, la problematica ruota tutta intorno al trattamento dei dati personali. Le regole dell’UE sono ben precise e vietano a Meta il tipo di profilazione che presenta negli USA e negli altri paesi fuori dalla comunità europea. In pratica, Instagram e Facebook non potranno più raccogliere i dati degli iscritti come hanno sempre fatto, ma ciò comporterà problematiche non da poco per la pubblicità personalizzata. Se infatti i due social non potranno raccogliere tali dati in queste modalità, saranno incapaci di offrirci degli spot personalizzati quando accediamo alle piattaforme. Per la società ovviamente si tratta di una grande perdita economica. L’unica soluzione per ovviare al problema è quindi quella di far pagare direttamente agli utenti un abbonamento.

Facebook a pagamento, così come Instagram, è comunque una scelta facoltativa degli utenti. Ma ciò significa che l’alternativa è che saranno gli utenti stessi a offrire spontaneamente i propri dati personali, così da non pagare l’abbonamento. Singolare la scelta di offrire due costi diversi, 9,99 euro sul web e 12,99 euro su iOS e Android. Il servizio partirà dal 6 novembre, quindi tra pochissimi giorni. Ma non è tutto, poiché agli account aggiuntivi di ogni utente verranno addebitati 6 euro al mese sulla versione web e 8 euro al mese per l’accesso mobile a partire da marzo 2024. Gli abbonamenti riguarderanno i Paesi dell’Unione europea, dello Spazio Economico Europeo e la Svizzera.

Facebook a pagamento, così si risolve il problema

L’ha pensata davvero bene Zuckerberg, che ha deciso di mettere Facebook e Instagram a pagamento per l’Europa. Benché molti utenti stiano storcendo il naso, alla fine la soluzione sembra essere quella vincente, se è vero che subito dopo tale ufficializzazione si è registrato anche un balzo del 3,5% in borsa. Il comunicato ufficiale ribadisce quelle che sono le strategie dell’azienda, confermando l’importanza della pubblicità, ormai il grande modus di guadagno delle piattaforme in tutto il mondo. Ecco cosa ha comunicato l’azienda in proposito:

“Crediamo in un Internet supportato dalla pubblicità, perché dà alle persone l’accesso a prodotti e servizi personalizzati, indipendentemente dal loro status economico, e inoltre consente alle piccole imprese di raggiungere potenziali clienti, far crescere la propria attività e creare nuovi mercati, favorendo la crescita dell’economia europea”.

La bagarre tra social continua a scuotere il mondo che ci circonda. Mentre Elon Musk annuncia che su X arriveranno i conti correnti, Zuckerberg mette le mani nelle tasche degli europei. Come risponderà stavolta l’Unione Europea? In teoria, non dovrebbe rispondere affatto, poiché Meta l’ha studiata proprio bene. Se gli utenti cedono spontaneamente i propri dati personali e accettano consapevolmente di essere “spiati”, ecco che l’obbligo del consenso informativo viene aggirato e nulla più può essere imposto all’azienda di Zuckerberg. Per quanto riguarda invece il differente costo tra mobile e desk; Google e Apple hanno chiesto un compenso per Android e iOS, quindi chi effettua l’abbonamento dai dispositivi mobile dovrà pagare di più perché in questo modo Meta potrà offrire loro una commissione mensile sull’abbonamento.

I punti salienti…

  •  ora è ufficiale, Facebook a pagamento, così come Instagram;
  • costerà 9,99 euro da desk e 12,99 euro da mobile;
  • l’abbonamento è facoltativo, ma chi non vorrà pagare dovrà cedere i suoi dati personali e accettare la pubblicità personalizzata.