La questione sembra ancora poco chiara, eppure se ne parla già da tempo. Da quando la BCE ha lanciato una fase di studio per renderle disponibili. Stiamo parlando degli euro digitali, la moneta elettronica che potrebbe accompagnarsi per un periodo al contante, e poi eventualmente sostituirlo quando la novità sarà ormai digerita da tutti. A che punto siamo?

Nuovi passi verso la digitalizzazione

Un nuovo quadro legislativo è stato lanciato proprio in questi giorni la dell’euro digitale già se ne parla da tempo.

Nel 2021 la BCE ha avviato uno studio con l’intenzione di rendere disponibile la nuova moneta elettronica tra il 2027 e il 2028. Non tutti però sono d’accordo, e c’è chi addirittura ironizza sulla sua reale funzione: “Per ora, l’euro digitale sembra una soluzione alla ricerca di un problema” dice con ironia l’eurodeputato tedesco Markus Ferber. Non c’è dubbio che i processi di trasformazione digitale sono ormai una prerogativa di tutto coloro che lavorano nel mondo dell’economia. Proprio di recente ad esempio Lidl ha avviato il progetto dei cartellini digitali, i quali andranno a sostituire le carte indicanti il prezzo dei prodotti nei suoi supermercati.

Quella dell’euro digitale è però senza dubbio una trasformazione decisamente più grande e che riguarderebbe un intero continente. E, come dicevamo, c’è chi non ha ancora capito a cosa servirebbe questa nuova moneta. Per la BCE invece il motivo è chiaro; la crescente dematerializzazione dei pagamenti, in particolare con l’ascesa dell’e-commerce, richiede la creazione di un euro elettronico. Tale novità permetterebbe inoltre alla moneta unica di competere con le monete virtuali, le criptovalute e simili. Insomma, per la Banca Centrale Europea, questa digitalizzazione ha una ragione non da poco, ma che vantaggi potrebbero averne invece i cittadini?

Euro digitale, a che punto siamo?

Sono due anni che si parla di euro digitale.

Ora arriva anche un nuovo quadro giuridico, preparato ad hoc proprio dalla BCE. Ora si attende l’avvio del negoziato con gli stati membri e il parlamento europeo. Lo scopo è quello di rendere questo strumento di pagamento disponibile per tutti, e sarà anche possibile memorizzarne il codice sul telefonino su una carta, in modo da permettere di effettuare il pagamento offline. Il tutto mantenendo l’anonimato sul pagamento. Ed è proprio qui che subentrano le critiche degli internauti. In che modo si potrà mantenere l’anonimato con l’euro digitale? Secondo i leoni da tastiera che si scatenano sui social, questa non è altro che una manovra complottista che tende ad eliminare il contante per schedare tutti i cittadini.

Insomma, siamo alle solite. Benché le perplessità siano giustificate, poiché una reale necessità di questa nuova moneta non è ancora percepita dai cittadini, andare a parlare di complotto è come al solito fuori luogo. C’è inoltre da dire che, benché sia ragionevole pensare che una volta avviata possa sostituire il contante, questa moneta non ha inizialmente questo scopo. Infatti, nelle intenzioni dei suoi ideatori, banconote ed euro digitale andranno avanti a braccetto, offrendo ai cittadini di scegliere come meglio credono le modalità di pagamento per i loro acquisti.

In sintesi…

  • la Banca Centrale Europea continua il suo progetto per l’euro digitale, ma ci sono molti scettici;
  • alcuni politici si interrogano sulla reale utilità di questa iniziativa, mentre gli internauti gridano al complotto;
  • la nuova moneta digitale dovrebbe essere pronta entro il 2028 e non dovrebbe sostituire il contante.