Colpo di scena, il digitale terrestre rimane ai nastri di partenza, lo switch-off conclusivo per passare alla tecnologia DVB-T2 era previsto priori entro la giornata di oggi, mercoledì 10 gennaio 2024, e invece nulla di fatto. E dire che l’annuncio era arrivato con l’argo anticipo, ad agosto dello scorso anno. Cosa è successo?

Non è cambiato nulla

ancora una volta la Rai si fa trovare impreparata, e ovviamente la colpa è tutta degli italiani (se proprio vogliamo sintetizzare). Mentre a Las Vegas va in scena il CES 2024 che propone tante novità anche nel campo delle smart tv, con televisori sempre più connessi a internet e qualità d’immagine che stanno raggiungendo definizioni ormai inenarrabili, la Rai invece si trova costretta a rimandare nuovamente il definitivo passaggio alla tecnologia DVB-T2, nonostante l’annuncio da parte degli addetti ai lavori fosse arrivato ad agosto del 2023.

Così parlava il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso lo scorso anno:

“Entro il 10 gennaio la Rai dovrà impegnarsi a diffondere un proprio MUX nazionale in standard DVB-T2 e a predisporre il passaggio dei restanti MUX in standard DVB-T2 secondo la roadmap predisposta dal Ministero, in coerenza con la normativa di settore“.

Entro oggi infatti era previsto il definitivo passaggio dei canali Rai MUX B all’ormai non più nuovo standard digitale terrestre di seconda generazione. A tal proposito, il Governo tace, del resto con tutti i bonus 2024 che ha dovuto fronteggiare imaginiamo che ci siano altre gatte da pelare a Palazzo Chigi. Ciò non toglie che si tratta di un ritardo importante, oltre che una mancanza grande, visto l’ampio annuncio fatto lo scorso anno. A dire il vero, non è mai stato chiarito nemmeno quale pacchetto di canali dovesse effettuare lo switch-off definitivo, forse proprio perché in casa Rai sapevano che non ce l’avrebbero fatta e a quel punto meglio non dare troppe informazioni.

Digitale terrestre, cosa succede ora?

Le ipotesi prevedevano che il pacchetto corrispondente al cambio del nuovo digitale terrestre riguardasse proprio MUX B, il quale comprende 15 canali Rai. Eccoli elencati:

  • RAI 4 – LCN 21
  • RAI 5 – LCN 23
  • RAI Scuola – LCN 57 e 146
  • RAI Play – LCN 201
  • RAI Radio 2 Visual – LCN 202
  • RAI Play Sound – LCN 203
  • RAI 1 HD – LCN 501
  • RAI 2 HD – LCN 502
  • RAI 3 HD – LCN 503
  • RAI Premium HD – LCN 525
  • RAI Gulp HD – LCN 542
  • RAI Yoyo HD – LCN 543
  • RAI Storia HD – LCN 554
  • RAI Sport HD Test HEVC – LCN 558
  • RTV San Marino – LCN 831

Come detto, questi canali avrebbero devo ora trasmettere i loro programmi audiovisivi con la tecnologia DVB-T2, quindi con codec HEVC Main 10 (H.265). Il passaggio annunciato entro oggi 10 gennaio però non c’è stato e al momento si continua a trasmettere quindi con DVB-T1. Scena muta da parte di Governo e Rai, ma in fondo sappiamo bene che i motivi di questo mancato switch-off sono riassumibili in un’unica motivazione; l’Italia non è pronta.

I numeri parlano chiaro: l’ultimo Rapporto Censis-Auditel a novembre afferma che le case con TV non compatibili col DVB-T2 in Italia sono ancora 8,4 milioni. Ciò significa che il passaggio avrebbe comportato la mancata visione della tv a milioni di famiglie italiane. Il rapporto infatti aggiunge che il 35,2% delle famiglie italiane non hanno nemmeno una TV compatibile col DVB-T2. Con questi dati pensare che il passaggio al definitivo digitale terrestre possa concludersi a breve appare davvero utopistico.

I punti chiave…

  • nessun passaggio definitivo al digitale terrestre da parte della Rai;
  • lo switch-off era annunciato propri per oggi 10 gennaio, ma non c’è stato;
  • il motivo è che gli italiani non si sono adeguati alla nuova tecnologia e completare il change significherebbe spegnere la tv a milioni di famiglie.