L’inflazione in Italia continua a crescere, ma lo stesso non avviene con gli stipendi. Di conseguenza gli italiani perdono potere d’acquisto e hanno sempre maggiori difficoltà ad affrontare il caro vita. Ma di quando dovrebbero aumentare i salari degli italiani per far fronte al costo maggiore della vita ed essere così considerati adeguati al difficile momento che si sta attraversando?

Gli stipendi in Italia sono aumentati troppo poco

L’ultima indagine pubblicata dall’Istat riporta che nei primi 9 mesi di quest’anno la retribuzione oraria media è aumentata del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2022.

A sorridere di più sono i dipendenti dell’industria, con un +4,5%, così come i lavoratori della pubblica amministrazione, con un rialzo del 3,3%. Meno bene invece per i dipendenti dei servizi privati, il cui aumento è stato nell’ordine dell’1,6%.

Se si prendono come riferimento le singole categorie di lavoratori, in Italia gli stipendi sono aumentati di più per i vigili del fuoco (+11,3%), per chi lavora nel settore metalmeccanico (+6,2%). Ma anche per i dipendenti del servizio sanitario nazionale (+5,9%). Incremento nullo per alberghi, pubblici esercizi e farmacie.

Purtroppo l’aumento degli stipendi di questi primi 9 mesi del nuovo anno non basta per fare fronte al caro vita. Sempre secondo l’ultimo report dell’Istat, l‘inflazione su base annua è al 5,3%. Quella acquisita per il 2023 è a +5,7%, in relazione all’indice generale, mentre è al +5,2% per la componente di fondo.

Di quanto dovrebbero aumentare gli stipendi degli italiani per far fronte all’inflazione

Detto questo, l’aumento adeguato degli stipendi in Italia dovrebbe essere almeno pari – o ancora meglio superiore – al 5,4%. Tutto questo non è avvenuto in Italia, né negli altri Paesi dell’Unione Europea, spingendo migliaia di famiglie verso la soglia della povertà. Le uniche eccezioni sono rappresentate dai vigili del fuoco e dai metalmeccanici, che hanno registrato una crescita su base annua pari all’11% e 6%, dunque superiore a quella dell’inflazione.

In tutto ciò, i rincari continuano a pesare molto per le famiglie ed è chiaro che gli stipendi attuali non bastano più. Nonostante il taglio del cuneo fiscale, infatti, la busta paga degli italiani, nella maggior parte dei casi, non basta a stare al passo con l’inflazione e l’aumento generale dei prezzi e della vita. Insomma, è sempre più difficile mettere da parte qualcosa.

Riassumendo

– L’inflazione su base annua in Italia è superiore al 5% secondo l’ultima indagine pubblicata dall’Istat (Istituto nazionale di statistica).
– Nel nostro Paese, così come nelle altre nazioni dell’Unione Europea, non c’è stato un adeguamento degli stipendi degli italiani rispetto al dato relativo all’inflazione.
– Secondo un altro rapporto dell’Istat, nei primi 9 mesi dell’anno in Italia la retribuzione oraria è cresciuta del 2,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
– Un aumento adeguato degli stipendi in Italia rispetto all’inflazione di quest’anno dovrebbe dunque essere perlomeno pari – o ancora meglio superiore – al 5,4%.
– Le uniche eccezioni in positivo sono rappresentate da vigili del fuoco e metalmeccanici. Gli stipendi nel corso dell’ultimo anno sono cresciuti rispettivamente dell’11% e del 6%.