Continua l’emergenza siccità in Italia, che ora coinvolge e si sposta anche al Centro e al Sud. A dirlo l’Osservatorio dell’Associazione dei consorzi di bonifica, secondo cui anche nelle Marche si va verso un peggioramento della situazione e si rischia un razionamento dell’acqua e degli approvvigionamenti idrici, stessa situazione in Toscana, dove almeno il 90% del territorio si trova in una situazione di estrema siccità. In Lazio, ugualmente, la situazione è grave. Il governo, intanto, sta pensando al decreto siccità.

Decreto siccità, allarme da Nord a Sud: arriva il commissario straordinario per il contrasto e la prevenzione della siccità

L’allarme siccità ora si sta abbattendo sul Centro Italia. Nelle Marche le zone più a rischio sono quelle di Ascoli Piceno e Fermo. In Lazio, l’Aniene è praticamente dimezzato rispetto alla portata media e il Tevere ha registrato livelli bassissimi. Anche in Abruzzo non va meglio e così nella bozza del decreto allo studio del governo, si è deciso di istituire il commissario straordinario per il contrasto e la prevenzione della siccità per far fronte all’emergenza idrica.

Le Regioni a rischio razionamento acqua

A dichiarare lo stato d’emergenza, per adesso, sono state Lombardia e l’Emilia Romagna, mentre si accingono a farlo Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Lo stato d’emergenza servirà a garantire le risorse utili e gestire la crisi, come ha sottolineato il responsabile del Lavoro Andrea Orlando che ha parlato di un problema di salute e sicurezza. Questa figura sarà chiamata ad individuare insieme ai ministeri come si legge nella bozza di decreto:

“Gli obiettivi correlati alla necessità di garantire una sufficiente risorsa idrica anche nei periodi di siccità. Inoltre, coordina e sovraintende le attività di programmazione e realizzazione degli interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità e promuove il potenziamento e l’adeguamento delle strutture idriche”

Si legge anche che dovranno essere individuati dei piani prioritari da realizzare fino al 31 dicembre 2024.

Anche il premier Draghi ha parlato di crisi idrica più grave degli ultimi 70 anni a causa della mancanza di pioggia, l’aumento delle temperature e del cambiamento climatico e del fatto che la prossima settimana saranno pronte le dichiarazioni d’emergenza delle regioni.