Continua l’allarme siccità e le ordinanze dei Comuni contro lo spreco e il razionamento dell’acqua anche diurno. In attesa del decreto contro la siccità e lo stato d’emergenza, i sindaci di molti comuni stanno mettendo in atto delle misure per far fronte all’emergenza.

Allarme siccità, le ultime ordinanze per il razionamento diurno dell’acqua: divieti di due shampoo dal parrucchiere

Ne sa qualcosa il sindaco di Castenaso, comune della provincia di Bologna, che ha imposto ai barbieri e parrucchieri di effettuare un solo lavaggio della testa ai clienti per non sprecare l’acqua.

E non sarebbe l’unica ordinanza particolare pensata dai Comuni. Il Comune di Bologna, invece, ha imposto ai cittadini un decalogo anti spreco, ad esempio usare la lavatrice a 30 gradi a pieno carico, usare l’acqua per la cottura della pasta per lavare i piatti, usare l’acqua con cui si lava frutta e verdura per annaffiare le piante e così via.

Inoltre, dalle 8 alle 21 è vietato dare da bere a piante di orti e giardini e anche pulire l’auto e la moto, tranne che in un autolavaggio. La stessa regola contro la siccità è stata imposta anche in altri comuni come a Voghera, Parma, Vicenza, Pistoia, Padova, Spoleto o Perugia dove non si può usare l’acqua per irrigare prati e giardini o lavare cortili, riempire piscine e fontane. A Pergine Valsugana, nella provincia autonoma di Trento, si può dare l’acqua alle piante ma solo con piccoli innaffiatoi manuali.

In arrivo stato d’emergenza

Le norme contro la siccità sono piuttosto severe a Imperia, dove il comune ha imposto il tetto massimo al consumo giornaliero e chi sgarra sarà multato. A Cogoledo, invece, sarà vietato fare la doccia in spiaggia. Il sindaco di Mantova ha deciso di chiudere le fontanelle pubbliche mentre a Milano, Beppe Sala ha chiuso tutte le fontane, così come a Cingoli, nelle Marche, dove il sindaco ha deciso di chiuderle quasi tutte.

A San Severino, infine, il sindaco ha consigliato ai cittadini di lavare piatti e bicchieri con l’acqua di cottura della pasta.