Quante volte abbiamo buttato dei cibi perché basandosi sulle etichette erano scaduti da un giorno? È capitato a tutti di farlo pensando di stare male in caso avessimo mangiato quel riso o quella scatole di biscotti appena scadute. Ora, potrebbe cambiare tutto per quanto riguarda la scadenza degli alimenti e le etichette sui prodotti. Infatti, la Commissione Ue ha presentato agli Stati Membri, una proposta di revisione delle norme sulla data di scadenza degli alimenti che aggiunge alla consueta etichetta “da consumarsi preferibilmente il” anche la frase «spesso buono oltre».

Data scadenza alimenti, cambia tutto per le etichette con la dicitura «spesso buono oltre»

Gli alimenti scaduti, infatti, spesso finiscono nella spazzatura perché molte persone pensano che una volta superata la data di scadenza mangiarli potrebbe essere dannoso. In realtà, molti di questi prodotti, potrebbero essere consumati anche qualche giorno o addirittura settimane dopo la scadenza. Così, per evitare sprechi inutili, la Ue ha pensato di modificare la bozza per la nuova dicitura che dovrebbe aiutare contro lo spreco alimentare. In questo modo, infatti, le persone potrebbero comprendere meglio la data di scadenza degli alimenti ed evitare sprechi. Infatti aggiungendo la dicitura «spesso buono oltre», si potrebbe riuscire a influenzare la scelta dei consumatori in merito all’opportunità di consumare un prodotto anche se scaduto.
Non è la prima volta che si pensa ad allargare la data di scadenza di un prodotto. Nel 2020, anche il gruppo Granarolo aveva chiesto di allungare la data di scadenza del latte.

Quali alimenti si possono mangiare anche dopo

E’ chiaro che bisogna considerare alcuni fattori quando si parla di scadenza. Anche la modalità di conversazione ha un ruolo non indifferente. Solitamente, però, i prodotti secchi senza acqua e quelli a lunga conversazione si conservano meglio, per cui anche se scaduti si possono consumare. Basti pensare a prodotti come riso e patate.

Allo stesso modo le uova possono essere consumate fino a 3 giorni dopo la scadenza, lo yogurt fino a due settimane, i legumi secchi e quelli in scarola anche di più ma è sempre meglio verificare controllando il prodotto. Stessa cosa vale per la farina bianca, mentre quella integrale potrebbe irrancidire a causa dell’elevato contenuto di fibre. Anche biscotti e crackers si possono consumare dopo la scadenza, anche se magari perderanno un pò di croccantezza.

Quali sono, invece, i cibi da evitare? Sicuramente salumi e insaccati, che possono essere nocivi se mangiati dopo la scadenza, in quanto possono esporre al rischio di contrarre la listeria. Allo stesso modo, la carne non va consumata dopo la scadenza e va attenzionata, proprio perchè ci mette davanti al rischio di contrarre salmonella o l’escherichia coli, proprio come le verdure a foglia verde. I latticini, invece, possono causare intossicazione alimentare mentre i succhi di frutta possono contenere batteri mentre alcuni frutti come fragole, lamponi e mirtilli, se consumati dopo la scadenza possono far sviluppare un parassita chiamato cyclospora.