Le persone che sono guarite dal Covid devono comunque sottoporsi al vaccino? La risposta arriva da Fabio Ciciliano, membro del CTS (il Comitato Tecnico Scientifico) e dirigente medico della Polizia di Stato, ed è molto semplice. Partendo dal presupposto che il vaccino non è controproducente e richiamando il principio di precauzione la risposta è ‘sì’.

La campagna vaccinale, il Covid e come raggiungere un’immunizzazione di massa

Fabio Ciciliano, ai microfoni di Radio Anch’io, ha spiegato come la campagna di vaccinazione contro il Covid abbia avuto inizio nei primi mesi dell’anno ed essendo una malattia completamente nuova non si era in grado di comprendere quanto sarebbe durata l’immunizzazione sia indotta dal vaccino sia ‘naturale’ perché guariti dal Covid.


La letteratura scientifica sulla durata nel tempo della copertura anticorpale, dati che stanno venendo fuori soltanto adesso proprio perché si tratta di una nuova malattia, sembra indicare la necessità di una dose accessoria entro i dodici mesi dalla guarigione delle persone.
Il membro del CTS spiega anche come l’avanzamento della campagna vaccinale sia essenziale per prevenire una diffusione eccessiva del Covid. È vero che anche la persona vaccinata può accogliere il virus all’interno del proprio corpo e può sviluppare la malattia, ed è anche vero che l’immunizzato può trasmettere la malattia, ma è altrettanto vero che “se la popolazione generale fosse tutta vaccinata questo problema non si porrebbe. Con il passare del tempo il virus scomparirebbe o si ridurrebbe in maniera molto sostanziale nella sua circolazione”.

Il Covid, il vaccino e il nodo polemico del Green Pass

Fabio Ciciliano spiega anche le ragioni per cui il CTS ha espresso parere positivo alla possibile estensione del Green Pass a 12 mesi. La letteratura scientifica internazionale sta studiando in maniera molto accurata la risposta anticorpale di chi è guarito dal Covid, di chi è risultato semplicemente positivo senza sviluppare la malattia, e di chi ha sviluppato anticorpi neutralizzanti a partire dal vaccino.

I dati sembrano essere molto confortanti, sottolinea Ciciliano, e per due ragioni. La prima è che la quantità degli anticorpi non sembra diminuire sensibilmente nel periodo che va dai 9 ai 12 mesi. La seconda è che la capacità di proteggersi dal virus, anche al di là della quantità di anticorpi presenti, la cosiddetta ‘competenza immunologica’, resta conservata.
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