La quinta ondata covid causata dalla variante Omicron 5, che ha colpito l’Europa in piena estate, continua la sua corsa anche se il picco è passato e ora i casi stanno lentamente diminuendo. Nonostante tutto, chi si è ammalato ed è guarito ha sperimentato degli strani sintomi non solo durante la fase acuta, ma anche una volta guarito, l’ormai noto Long Covid, che abbiamo visto causa sintomi anche insoliti come orticaria e dermatiti.

Quegli strani sintomi dopo il covid e gli effetti del long covid

Secondo una nuova ricerca condotta dall’Università di Birmingham, e pubblicata sulla rivista Nature Medicine, altri effetti a lungo termine della malattia sono riferiti alla sfera sessuale.

Il 10% dei pazienti che si sono contagiati con il Covid-19 sviluppano sintomi nelle successive 4 settimane e che possono durare anche 12 settimane. Fino ad oggi, gli studi sul long covid facevamo riferimento a sintomi come stanchezza cronica, fiato corto e disfunzioni cognitive più presenti nelle donne di giovane età, persone obese, che fumano, persone di colore e soggetti a reddito basso.

Perdita della libido e caduta di capelli

Gli studi hanno messo in luce che tra i sintomi del long covid più frequenti ci sono anche perdita dei capelli, starnuti frequenti, fiato corto a riposo, affaticamento, dolore al torace, voce rauca e febbre persistente. Tra le novità un disturbo della sfera sessuale, ossia la mancanza della libido in entrambi i sessi e la difficoltà nell’eiaculazione nell’uomo, che può persistere anche per 12 settimane. Essendo spesso sintomi atipici, le persone non riferiscono al medico questi sintomi, mentre secondo lo studio dell’Università di Birmingham sono piuttosto frequenti e anche duraturi.

Dunque, disturbi della sfera sessuale, ma anche problemi di perdita di capelli a chiazze, orticarie, dermatiti, rush cutanei e nebbia cerebrale o problemi cognitivi fanno parte della lunga lista di sintomi legati al long covid, presenti anche con la variante Omicron, quella prevalente al momento.

Nel frattempo, la curva del contagio sta lentamente scendendo ma i numeri sono ancora alti. Il bollettino del 26 luglio ha segnalato 88mila casi contro i 120mila di 7 giorni prima, segno che la quinta ondata si sta piano piano indebolendo ma secondo gli esperti serviranno ancora un paio di settimane per vedere un vero calo.