Mentre in Italia nell’ultimo periodo si discute più dell’influenza australiana che di covid-19, la Cina sarebbe nel pieno di una mega ondata. Si parla persino di crematori pieni e ospedali nel pieno caos a causa dell’altissimo numero di contagi. Dagli Usa, quindi, è arrivato una sorta di allarme per le possibile nuove mutazioni del virus e una situazione che non è ben chiara. Infatti, quando si tratta della Cina e del coronavirus, le informazioni non sono mai definitive. Non di rado non si riesce ad arrivare alla verità dei fatti.

Basti vedere tutte le ricerche che hanno cercato di capire l’origine del covid-19 e che spesso non sono arrivate alla conclusione per una scarsa collaborazione della Cina. L’Oms, ad esempio, aveva criticato Pechino per la poca collaborazione. Mentre le autorità locali non sembrano esprimere preoccupazioni o dati allarmistici, come è sempre accaduto, i media internazionali parlano di una situazione allarmante.

Covid-19, virus in Cina minaccia il mondo, il nuovo allarme arriva dagli Usa

La Cina, infatti, per molto tempo ha seguito delle restrizioni molto serie, tanto che ad un certo punto gli abitanti hanno protestato per le misure troppo restrittive. Una volta che il governo ha deciso di allentarle, però, il paese sarebbe ripiombato di nuovo in una mega ondata. Secondo i giornali americani, in particolare, la situazione cinese sarebbe talmente grave che gli ospedali sono in affanno e i crematori pieni. In più inizierebbero anche a scarseggiare i medicinali.

Nonostante tutto i numeri ufficiali parlano di circa 2mila casi al giorno, non molti pensando a quanti abitanti ha la Cina. Mentre le stime occidentali di almeno di 1 milioni di morti a causa del covid dopo la fine delle restrizioni. Il 90% della popolazione cinese, poi, è anche vaccinata, ma si è sempre discusso sulla scarsa affidabilità dei vaccini usati dal governo cinese.

I timori dell’Oms

Dagli Usa, quindi, è scattato un vero e proprio allarme dovuto al timore di nuove varianti che dalla Cina potrebbero diffondersi in tutto il mondo, con tutte le incognite che ne seguono. Secondo il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price, se il virus si diffonde e muta può diventare una minaccia mondiale. Infatti, le mutazioni del Covid potrebbero diventare potenzialmente pericolose e generare varianti peggiori di Omicron.

Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante la conferenza stampa settimanale a Ginevra, ha quindi chiesto a Pechino informazioni dettagliate sulla situazione dei decessi e ricoveri per poter fare una valutazione completa. Nonostante Pechino minimizzi, l’OMS si è detta preoccupata dalle notizie riferite alle file di bare in molte zone del paese. Secondo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, infine, la situazione in Cima è preoccupante:

 C’è il rischio che diventi il serbatoio di nuove varianti più resistenti”.

Insomma, anche nel 2023 avremo ancora a che fare con il covid-19.