Arriva l’autunno e puntuale si torna a parlare del covid-19. I casi sono in aumento e anche se il temuto virus, che ci ha tenuto in balia per più di due anni, non fa più paura come una volta, quando spunta una nuova variante la preoccupazione è palpabile. Nelle ultime settimane, sia a livello globale che in Italia, i casi di SARS-CoV-2 stanno crescendo. Tutta colpa della variante EG.5 Eris, che sta diventando dominante e che solo in Italia a metà agosto aveva raggiunto già il 25,8% dei contagi.

In Europa, rispetto a un mese fa, i contagi sono cresciuti del 39% e si teme che nelle prossime settimane andrà peggio.

Covid-19, casi in aumento per la variante Eris

Una ricerca pubblicata sulla piattaforma bioRxiv, condotta dall’università di Tokyo, avrebbe appurato che la variante ha una capacità maggiore di infettare i polmoni. Si tratta, al momento, di un’ipotesi che va confermata, anche perché l’Oms aveva inizialmente escluso che questa variante potesse causare sintomi più severi rispetto alle varianti precedenti. Però aveva messo in conto l’aumento dei contagi, che effettivamente sta avvenendo. In Italia, gli ultimi dati parlano di un aumento del 28,1% di casi in base all’ultima rilevazione dell’Iss ma è chiaro che nelle prossime settimane, complice anche l’arrivo dell’autunno, i casi subiranno un’impennata.

Per quanto riguarda i sintomi della variante Eris, per adesso, non si notano particolari differenze rispetto alle precedenti varianti, quindi tosse, naso che cola, mal di gola e congestione. Alcune persone, invece, l’hanno scambiata per un’allergia. Il virus continua colpire il sistema respiratorio in modo più o meno marcato. Secondo William Schaffner, MD, professore di medicina preventiva e malattie infettive presso il Vanderbilt University Medical Center di Nashville:
«L’impatto maggiore di questo virus è sul tratto respiratorio, in particolare sui polmoni, e i polmoni possono rispondere solo in un certo numero di modi».


Sintomi meno presenti sono la perdita di gusto e olfatto, nausea, vomito e diarrea, che con il tempo sembrano segni molto meno percepibili.

Preoccupazione anche per la variante Pirola

Oltre alla variante Eris, che sta diventando dominante, ad agosto ha catturato l’attenzione degli esperti la variante BA.2.86 Pirola, già diffusa in 11 paesi. In Italia, in base all’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità del 28 agosto non sono emerse sequenze riferibili a questa variante. In realtà, però, si sta diffondendo molto in altri paesi tra cui gli Usa, dove addirittura a New York i casi sono aumentati del 200 per cento e si iniziano a rivedere le mascherine. La preoccupazione per questa variante è alta, perché a causa delle mutazioni si teme che possa innescare una nuova mega ondata di contagi.

Covid-19 variante Eris sintomi simile a un’allergia, contagi in aumento e timori per l’autunno

Nel Regno Unito, dove la variante Pirola si sta già diffondendo, i funzionari sanitari hanno deciso di anticipare di un mese la campagna vaccinale. I primi test dicono che questa variante è in grado di eludere le nostre difese immunitarie rispetto alle precedenti ma risulta anche meno contagiosa di XBB.1.5. Ecco perché potrebbe non diventare dominante né diffondersi pienamente come sta succedendo con Eris.

Per le prossime settimane, quindi, l’attenzione è alta. Si teme che i contagi covid-19, anche se non preoccupano più come un tempo, possano aumentare dando vita a una nuova ondata, in concomitanza con l’arrivo dell’influenza e dei virus parainfluenzali.

Riassumendo

  • Aumentano i casi covid-19 a causa della diffusione della variante Eris
  • In italia i casi sono cresciuti del 25% nel giro di poco tempo
  • I sintomi della variante Eris possono essere confusi con quelli di un’allergia
  • Nel frattempo c’è timore anche per la nuova variante Pirola.