Il covid-19 non è passato. Anzi dalla Cina sta arrivando un nuovo allarme e l’Occidente teme una nuova pandemia. Se in Europa la situazione è piuttosto tranquilla, in Cina c’è stata una vera e propria esplosione di casi dopo l’allentamento delle misure. Dai primi di dicembre si sono registrati 250 milioni di positivi. Secondo la piattaforma Airfinity, infatti, in Cina si segnalano circa 1 milione di casi al giorno, gli ospedali sono in difficoltà e molte persone non sono neanche vaccinate. Il caos si nota anche nelle farmacie, dove hanno iniziato a scarseggiare i medicinali usati per curare i sintomi della febbre.

Insomma, la situazione è grave e ora anche gli altri paesi temono un’escalation della pandemia e l’arrivo di nuove varianti.

Covid-19, tornano i tamponi obbligatori a Malpensa per chi arriva dalla Cina

Tutto è iniziato dopo che il leader Xi Jinping ha deciso di allentare le misure. Da quel momento i contagi sono tornati a salire in modo vertiginoso fino ad arrivare a quasi 1 milione al giorno. Inoltre, sempre in Cina, sarà anche abolita la quarantena a partire dall’8 gennaio per chi entrerà nel paese ma con l’evento del Capodanno cinese, previsto il 21 gennaio, tutto potrebbe ulteriormente peggiorare. La situazione, piuttosto caotica, ha portato la Commissione sanitaria nazionale cinese a non voler fornire più i dati giornalieri dei contagi. Per questo l’Italia ha deciso di riattivare i tamponi in aeroporto per chi arriva dalla Cina.

In particolare, la regione Lombardia ha deciso di chiedere un tampone molecolare a chiunque arrivi all’aeroporto di Milano Malpensa dalla Cina. La nuova regola resterà in vigore fino al prossimo 30 gennaio. Nella giornata del 26 dicembre sono stati effettuati circa 90 tamponi e il 27 dicembre 120. Lo scopo sarà anche quello di trovare la nuova variante Covid-19 in arrivo dal paese asiataco. Intanto, lo scalo di Malpensa è l’unico ad aver attuato questa regola in Europam, ma non è detto che nei prossimi giorni anche altri scali non seguiranno lo stesso esempio.

Situazione critica e timore di nuove varianti

Che la situazione in Cina sia piuttosto critica, lo ha fatto capire anche l’infettivologo Matteo Bassetti ad Adnkronos:

«A distanza di tre anni siamo in una situazione in cui non avrei mai immaginato di trovarmi. Se vogliamo evitare di riprendere un Sars-CoV-2 mutato dobbiamo intervenire subito: servono controlli su tutti i voli dalla Cina, restrizioni ai viaggi, tampone molecolare ai passeggeri nelle 24 ore precedenti la partenza o quarantena all’arrivo con test molecolare per uscirne»

Secondo Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia del Campus biomedico di Roma, la Cina ha sbagliato politica e non era più possibile andare avanti con la linea degli zero covid, senza contare che il vaccino cinese non è risultato efficace come quelli usati in Occidente. Insomma, il timore di nuove varianti in arrivo dalla Cina è concreto e a ridosso del terzo anno dall’inizio della pandemia, l’ombra di un nuovo incubo è in agguato.