Negli Stati Uniti è salito il livello di allerta per il Coronavirus dopo che la morte di altre due persone che ha portato ad 11 il numero delle vittime. La California, la Florida e lo Stato di Washington hanno dichiarato quindi lo stato di emergenza. Sul sito “Viaggiare Sicuri” del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale è infatti stato inserito tale comunicato, ecco il link.

Stati Uniti e lo stato di emergenza: e ora per l’Italia?

Sul sito Viaggiaresicuri.it è appena stato pubblicato un aggiornamento riguardante gli Stati Uniti d’America.

In esso si legge che le Autorità del paese, per fronteggiare ed evitare la diffusione del coronavirus, hanno dichiarato lo  stato di emergenza sanitaria. A causa del progressivo aumento dei casi in Italia e dell’innalzamento da parte degli Stati Uniti del livello di allerta 4 verso le regioni del Nord Italia colpite maggiormente dal Coronavirus (Veneto e Lombardia) alcune compagnie aeree stanno cancellando o riducendo i voli verso il nostro paese. Proprio per questo il consiglio è quello di verificare sempre, prima di recarsi in aeroporto, l’operatività effettiva del volo.

Cosa succede ai viaggiatori che provengono dalle zone a rischio

Nella nota si legge che tutti i passeggeri che provengono da zone a rischio Coronavirus e quindi anche dall’Italia saranno sottoposti a degli screening sanitari. Ciò sia nell’aeroporto dal quale si partirà sia in quello degli Usa dove si arriverà. Alla partenza verrà eseguita una valutazione medica, verrà fatto compilare un questionario con la storia di viaggio ed ovviamente verrà eseguito anche un controllo termico. Qualora vi siano dei dubbi, l’imbarco potrà essere negato.

All’arrivo negli States, i passeggeri sintomatici verranno messi in isolamento, a quelli asintomatici ma provenienti da aree a rischio tra cui l’Italia verrà richiesta dalle Autorità sanitarie locali una quarantena domiciliare volontaria di 14 giorni.

Lo stato di emergenza

In virtù dello Stato di emergenza, poi, da domenica 2 febbraio alle ore 17 (orario della costa est) a tutti i cittadini non americani che nei quattordici giorni prima dell’arrivo negli Stati Uniti siano stati in Cina ( tranne che nelle regioni autonome speciali di Hong Kong e Macao) sarà precluso l’ingresso negli Usa.

Per i cittadini americani e per quelli che hanno una residenza permanente negli Stati Uniti ci sarà invece un diverso trattamento. Si dovrà controllare il sito del Department of Health (ecco l’indirizzo web www.hhs.gov).

Infine tutti i voli che provengono dalla Cina, si legge nel comunicato, verranno indirizzati verso 7 aeroporti. Parliamo di quello “JFK New York”, l’ ” O’Hare Chicago, San Francisco”, “Los Angeles”, quello di Seattle, di Atlanta e di Honolulu. I passeggeri in transito dovranno poi sottoporsi a degli screening medici per poter continuare verso la destinazione finale.

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