Contro gli aumenti ingiustificati dei prezzi e le speculazioni scendono in piazza le Pentole Vuote. Le Associazioni dei consumatori saranno in piazza il 10 giugno e chiedono a tutti i cittadini di partecipare in modo attivo. Si legge nella nota che gli aumenti dei prezzi non sono né temporanei e nemmeno generici. Si tratta infatti di una vera e propria emergenza alimentata anche da speculazioni. Le famiglie purtroppo a causa di questa situazione si stanno privando e rinunciano a molte cose.

Proprio per questo le associazioni a difesa dei consumatori, unite, chiedono al Governo di combattere la speculazione e calmierare i prezzi. Chiedono inoltre di includere i rappresentanti dei consumatori tra le parti sociali.

Carovita: mobilitazione generale il 10 giugno

Molte famiglie italiane sono in grossa difficoltà per gli aumenti dei prezzi di tutti i generi alimentari ma anche dei combustibili, dei voli aerei e di tanti altri generi. Nel 2022 l’inflazione ha raggiunto il 6,5% e ciò non accadeva dagli anni novanta. Purtroppo ai rincari si aggiungeranno anche i rialzi dei tassi di interesse che porteranno all’aumento delle rate dei prestiti e dei mutui. Le associazioni a difesa dei consumatori sono scontente dell’operato del Governo che si è limitato solo a misure temporanee e di emergenza. Parliamo ad esempio della tassazione sui superprofitti delle società di energia e gli sgravi per determinate imprese. Inoltre della riduzione degli oneri fiscali in bolletta. Il problema è che senza degli interventi più massicci si rischia davvero una lunga crisi. Per Michele Carrus, presidente dell’associazione Federconsumatori, bisogna fare di più e adesso. Proprio per questo ci si prepara ad una mobilitazione il 10 giugno in tutta Italia alle ore 11. Il Governo deve sentire la voce dei più deboli e trovare delle soluzioni ed è per questo che ci sarà la protesta delle Pentole vuote in tutti i capoluoghi regionali davanti alle Prefetture.

Ma quali sono i reali numeri della crisi?

L’associazione HelpConsumatori comunica che la perdita del Pil di 24 miliardi di euro reali è un deficit enorme per ogni famiglia italiana di circa 929 euro. A causa della guerra in Ucraina chi ne risentirà di più sarà la popolazione del Trentino Alto Adige con una perdita di 1685 euro e poi quella della Valle d’Aosta con 1473 euro e il Lazio con una perdita di 1279 euro. Ovviamente in tutta Italia aumenteranno ancora il caffè, la verdura, la frutta, la pasta e tanto altro. L’ufficio studi della Cgia di Mestre fa notare poi che nel caso di un blocco dell’importazione del gas russo potrebbe esserci “uno shock su volume e prezzi”. Più di un quarto degli italiani, aggiunge HelpConsumatori ha difficoltà per colpa degli aumenti dei prezzi. Costoro per far quadrare i conti già fanno il possibile per risparmiare sui consumi elettrici o riducono la spesa alimentare. Serve quindi l’intervento del Governo affinché faccia qualcosa sulle speculazioni che hanno portato ai rincari delle materie prime.
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