Posto fisso? No grazie. Sapere cosa passa nella testa di centinaia di persone che rinunciano al giorno d’oggi a un contratto a tempo indeterminato nella capitale italiana è difficile. Sarebbe dopotutto fin troppo riduttivo pensare a una visione di massa di Quo vado?, il film dove Checco Zalone derideva il mito dell’occupazione fissa. Qualcosa, in ogni caso, non è andato per il verso giusto, anzi. Parliamo del cosiddetto Concorsone, il maxi bando indetto dalla precedente amministrazione guidata da Virginia Raggi per 1.512 posti totali.

A distanza di 18 mesi dall’inizio delle assunzioni, a non presentarsi sono stati ben 500 vincitori del concorso, di fatto un terzo del totale. Un numero davvero troppo alto che apre a vari scenari e dimostra come i tempi cambiano e anche chi cerca lavoro inizia ad avere il coltello dalla parte del manico. Anche se si parla del concorso al Comune di Roma.

Concorso al Comune di Roma, gli assunti non si presentano e nasce un caso quasi nazionale

Ecco perché Il Messaggero ha titolato “fuga dei neoassunti” o “fuga dal posto fisso”. Mai espressione fu più azzeccata, dato che i vincitori del Concorsone devono semplicemente presentarsi per firmare il contratto a tempo indeterminato e iniziare a lavorare. È però evidente che qualcosa faccia desistere le stesse persone risultate idonee al concorso dal presentarsi in Comune.

A Roma il posto fisso non va più di moda: i vincitori del Concorsone danno forfait

La situazione è questa: da 300 a 600 persone che hanno vinto in precedenza il Concorsone non si sono presentate al momento della firma su un contratto a tempo indeterminato. Lo riferisce Angelo Ottavianelli, direttore del Personale di Roma Capitale, durante l’ultima audizione delle Commissioni Statuto e Trasparenza. Quanto successo ha costretto l’amministrazione capitolina a inviare dapprima una lettera e in seguito una diffida.

Anche quest’ultima mossa non ha però dato i frutti sperati.

Nonostante infatti la lettera di diffida, la maggior parte dei vincitori del Concorsone che non si era presentata in precedenza ha confermato la propria scelta. Tutto questo ha creato non poche difficoltà, a partire dal completamento delle assunzioni al prolungamento delle tempistiche.

Il caso più eclatante riguarda le assunzioni dei vigili urbani. In tutto, è stato coperto soltanto il 50% dei posti messi a concorso. Oltre il danno la beffa, ci verrebbe da dire, dato che il comune di Roma Capitale avrebbe bisogno di circa 9.000 vigili urbani, tra ufficiali e agenti, mentre oggi il numero è di poco superiore ai 5.000.

Una spiegazione plausibile dell’accaduto arriva da Andrea Catarci, assessore al Personale, secondo cui molti degli idonei rinunciano al posto fisso perché hanno in mano già un’opportunità migliore, avendo magari partecipato a un secondo concorso in un altro Comune. Insomma, i tempi cambiano e ciò che è accaduto nella Capitale sembra confermarlo.