Sei curioso di sapere quali sono i prodotti più cari? L’aumento dei prezzi rimane il grande problema del 2023. Se già il 2022 non è stato un grande anno per quanto riguarda i rincari e le disastrose conseguenze della guerra in Ucraina, non si può dire che il 2023 sia iniziato nel migliore dei modi. Oltre agli aumenti per la benzina e il diesel, infatti, che hanno praticamente inaugurato l’anno, continuano anche i rincari per alcuni prodotti alimentari e anche il tema bollette è ancora nel caos.

La crisi e l’inflazione, insomma, si sono fatte sentire eccome nelle tasche degli italiani. Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, alcuni prodotti hanno subito aumenti davvero evidenti e la conseguenza è che le famiglie sono costrette a spendere di più e intasca rimane loro sempre meno.

La classifica dei prodotti più cari del 2023, la spesa è sempre più un salasso

Nel 2022 le famiglie hanno speso 513 euro in più rispetto al 2021. L’impressione è che per il carrello della spesa il nuovo anno non andrà meglio. A guidare la classifica è la voce pane e cereali, quindi tutto ciò che include pane, pasta, riso, farina, che hanno subito aumenti di 100 euro in totale. La pasta, come abbiamo visto, rischia anche di arrivare a 3 euro al chilo e l’aumento interessa praticamente tutti i marchi. Il pane fresco e la pasta fresca, in particolare, rischiamo davvero di svuotare le tasche degli italiani, arrivando a far sborsare fino a 29 euro in più rispetto al 2021.

Tutta colpa dell’inflazione

Al secondo posto della classifica dei prodotti più cari spiccano le verdure, che costano alle famiglie 92 euro in più mentre la carne, al terzo posto, è valsa una stangata di 87 euro. Il pollo, addirittura, ha subito un rincaro totale del 13,4%. Non va meglio al latte, formaggi e uova, che alle famiglie sono costati 69 euro in più, con un aumento del 9,5%.

Seguono poi il pesce e la frutta, che hanno significato rispettivamente un aumento di 40 euro e 36 euro. Molto cari, o almeno più cari, anche gli oli, le acque minerali e le bevande analcoliche, così come miele e confetture.

Qui si parla di un aumento che va da 32 euro a 16 euro rispetto a due anni fa. Chiude la top ten tutta la categoria che comprende “altri prodotti alimentari“. Quindi salse, piatti pronti, alimenti per bimbi, integratori alimentari e Caffè, tè e cacao. La spesa è costata 9 euro in più rispetto al passato.
Guardando, invece, all’inflazione, l’aumento maggiore è toccato all’olio diverso da quello di oliva, con +51,6%, seguito dal burro e lo zucchero. Per i prodotti non alimentari, il primo posto va all’energia elettrica, seguita dai voli aerei, il gas e il gasolio per riscaldamento.